20 Agosto 2015
22:00
Locali e discoteche chiedono di non essere lasciati soli “nella lotta alla malamovida”
ALESSANDRIA – Dopo la tragica morte del ragazzo di 16 anni nella discoteca “Cocoricò” di Riccione e l’inasprimento dei controlli in tutti i locali notturni, il Silb-Fipe di Alessandria, l’Associazione che rappresenta le discoteche e le sale da ballo ha chiesto alle Istituzioni di non essere lasciata sola nella lotta “alla malamovida“. “Il divertimento è una cosa seria” ha ricordato l’associazione, rilanciando con forza il messaggio della campagna di sensibilizzazione nazionale, invocando però anche maggiori controlli in primis nei locali che svolgono attività di intrattenimento in maniera abusiva. Tra le richieste del Silb Fipe anche una revisione della normativa che dia all’imprenditore la possibilità di effettuare una selezione della clientela per evitare l’ingresso di persone potenzialmente pericolose nei locali.
“La nostra Associazione e tutte le imprese che essa rappresenta lavorano per un divertimento sano. – ha dichiarato il responsabile provinciale Silb Enzo Patitucci – Da oltre un anno ci stiamo attivando con le istituzioni, tramite le commissioni di vigilanza di pubblico spettacolo, per far sì che le aziende dell’intrattenimento operino nel pieno rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dalla legge. Il tema della sicurezza è quanto mai attuale soprattutto quando si parla di abusivismo: sono infatti i locali che svolgono attività di intrattenimento danzante illegalmente a rappresentare un vero pericolo per l’incolumità dei ragazzi poiché lontani dal possedere i principali requisiti di sicurezza”.
“Noi vorremmo sensibilizzare le istituzioni – ha aggiunto Patitucci – affinchè sia dato un maggior potere decisionale all’imprenditore, dal momento che dell’imprenditore è poi la responsabilità. Chiediamo di poter effettuare una selezione della clientela proprio per evitare l’ingresso di persone potenzialmente pericolose. Inoltre vorremmo fornire maggiori strumenti ai nostri addetti alla sicurezza, che comunque devono per legge essere iscritti all’ albo e aver seguito un corso di formazione, come ad esempio la possibilità di effettuare perquisizioni. Se da un lato infatti, in base ad una norma datata 1940 (art. 187 regolamento T.U.L.PS.), “… gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”, dall’altro lato, in caso avvengano disordini, il Questore può far chiudere il locale (art. 100 del T.U.L.PS.), facendone quindi ricadere le conseguenze sul gestore. I temi d’attualità sono molti e da affrontare al più presto: non secondaria è ad esempio l’ingresso dei minorenni in discoteca, che potrebbe essere regolamentata prevedendo appositi eventi comunicati ed autorizzati, come le veglie studentesche, proprio per evitare che i giovanissimi si trovino in situazioni che non hanno la maturità per comprendere.
Proprio per portare avanti il messaggio che “Il divertimento è una cosa seria”, Silb Alessandria sta organizzando un convegno sui temi della sicurezza e dell’abusivismo nei locali dell’intrattenimento, con l’obiettivo di portare un confronto e stimolare un dibattito tra istituzioni ed imprese sulla duplice realtà del settore che vede, accanto alle aziende che operano legalmente con investimenti costanti, un mercato “nero” di locali abusivi che in Italia conta un giro d’affari di 1 miliardo di euro.
“Chiediamo alle istituzioni – ha concluso Patitucci – di non essere lasciati soli nella lotta all’illegalità, allo sballo e alla ‘mala movida’”.