Autore Redazione
sabato
9 Aprile 2022
11:55
Condividi
Cronaca - Alessandria

Ironia e danza contemporanea. Ieri serata di “ Canto pop” al Teatro San Francesco

Con Fabio Ciccalè la danza contemporanea è arrivata alla stagione “Suoni” degli Stregatti nella sua forma più ironica
Ironia e danza contemporanea. Ieri serata di “ Canto pop” al Teatro San Francesco

ALESSANDRIA – E’ una stagione musicale quella diretta e organizzata dalla compagnia Stregatti al Teatro San Francesco e non a caso il titolo è “Suoni – vibrazioni in movimento 2020”, perciò tanti concerti, ma anche tanta musica declinata in forme diverse come la magia, la clownerie e infine la danza contemporanea. Ieri, venerdì 8 aprile, conCanto pop”, il cui sottotitolo è “tappeto sonoro per solo danzato” di e con Fabio Ciccalè, è stata proprio la danza contemporanea ad essere in scena, in una forma tale da sfatare quel sentore serioso di nicchia che a volte la accompagna.

Alla base della danza la suggestione della musica e la memoria collettiva e individuale che le canzoni risvegliano. Ciccalè danza su brani pop conosciutissimi, in quadri che paiono skech preceduti e seguiti da voci registrate, che rispondono a domande sulle canzoni che più hanno caratterizzato momenti importanti della vita. E’ istintivo andare con il pensiero alla canzone legata al primo amore, all’infanzia, alle mille occasioni, in seguito ripensate come esiziali, ma, sul momento, leggere come le musiche che le hanno accompagnate. E intanto Ciccalè riempie la scena, lo fa in modo disinibito e ironico, sconfina nel teatro danza e persino un po’ nella clownerie. Dopo qualche momento attonito, il pubblico si lascia andare alla risata liberatoria e alla voglia di ballare. Dopo “Sono una donna non sono una santa”, in formato 45 giri in un mangiadischi arancione, è la volta di “Bang bang”, danzata a cavalcioni di un manico di scopa dalla testa di cavallo (“puntavamo le pistole dai cavalli a dondolo”). La posa a cavalcioni di un bastone, come i tanti abiti decisamente kitsch, creano un corto circuito destabilizzante che rompe la serietà dell’interpretazione. Il risultato è un contrasto tra vissuto, ricordi e scoppi di allegria. Infine si balla tutti insieme, perché la danza esprime ed aggrega e, in maniera raffazzonata, tutti abbiamo tentato una coreografia su “Io ho in mente te” dell’Equipe 84.  Tutto il resto è musica, gesto e vita, da vedere e provare.

La musica sarà protagonista anche del prossimo spettacolo della stagione Suoni, con un grande cantautore ben conosciuto dal pubblico del Teatro San Francesco. Sabato 23 aprile tornerà in scena, con una forma originale di teatro cantato, Giulio Casale in “Intanto corro”, uno spettacolo-concerto fatto di canzoni, poesie, letture e monologhi.

Condividi