Autore Redazione
lunedì
11 Aprile 2022
05:00
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Cronaca - Novi Ligure

La Liguria riapre i sentieri, il Piemonte aspetta la barriera e i sindaci si dichiarano pronti alla protesta

La Liguria riapre i sentieri, il Piemonte aspetta la barriera e i sindaci si dichiarano pronti alla protesta

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Si può dire che scatta da questa settimana il conto alla rovescia per la riapertura dei sentieri nei territori della provincia di Alessandria coinvolti dal problema della peste suina africana. La Liguria la scorsa settimana ha già dato il via libera all’outdoor nei boschi e lungo i sentieri. Il Piemonte ancora no. Nella nostra regione si attende l’avvio dei lavori per realizzare la maxi-recinzione che, però, nell’Alessandrino non piace e non convince.

Le molte perplessità sono state ribadite anche sabato a Cantalupo Ligure, durante l’assemblea che ha riunito sindaci, amministratori, cacciatori e operatori del turismo. La strategia della Regione per arginare la peste suina è “fare bene e fare in fretta” ha spiegato venerdì ad Acqui il Governatore Cirio. Nei territori paralizzati dalle restrizioni, la sensazione, però, è che di tempo se ne sia già perso “molto“.

Lo pensa Fabio Semino, sindaco di Garbagna che è convinto di esprimente “il sentimento comune” di tantissimi altri amministratori. “Capiamo tutti che questa è una situazione nuova e non facile da gestire. Certamente serve tempo ma dall’inizio dell’emergenza sono passati tre mesi e in questi tre mesi si è fatto ben poco. Secondo il sindaco di Garbagna la Regione avrebbe mancato di “coraggio, rimanendo in attesa di una recinzione che prevede “una spesa enorme” e che non dà certezza di “efficacia“.  Nonostante le molte perplessità, “espresse anche dell’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa” ha ricordato il sindaco Semino, la maxi recinzione si farà. Come spiegato a RadioGold dal vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso, tra oggi e domani il Commissario straordinario, Angelo Ferrari, dovrebbe avere una risposta definitiva rispetto alla possibilità di acquisto diretto delle reti, quindi senza passare da una gara. I lavori dovrebbero partire tra un paio di settimane e poi, realizzati i primi chilometri di recinzione nelle zone più critiche, si potranno prevedere le prime riaperture dei sentieri anche in Piemonte.

L’incontro a Cantalupo di sabato si è chiuso con “la promessa” dell’assessore regionale all’Agricoltura di rivedere e alleggerire l’ordinanza appena verranno sistemati i primi pali della recinzione. Si parla, quindi, di un mese, ha spiegato ancora il sindaco Semino.  Amministratori e operatori dei vari settori coinvolti dal problema della peste suina attenderanno ancora qualche settimana ma se la promessa non verrà mantenuta, ha chiarito il primo cittadino di Garbagna, scatterà la protesta“: “Ci sono troppe attività danneggiate da questa non attività imposta dai provvedimenti sulla peste suina”. Tra i problemi legati all’ordinanza, ha ricordato il sindaco Semino, ci sono i limiti alla caccia e le possibili conseguenze sul comparto agricolo: “Le cattura dei cinghiali con le gabbie  è arcaica e complicata e non è abbastanza efficace per evitare il proliferare dei cinghiali. Il rischio è che dopo questa primavera ci siano centinaia di nuovi esemplari di ungulati, che già oggi creano gravi danni all’agricoltura“. Sono poi “pesantemente” in sofferenza tutte le attività che vivono grazie all’outdoor e ai turisti che si muovono lungo i sentieri. “La Liguria ha riaperto perché non ha allevamenti di suini. In Piemonte ci sono e siamo ben consci del problema. Di certo non si deve fare una guerra tra una tipologia di attività e un’altra ma nell’Alessandrino ci sono migliaia di posti di lavoro legati all’outdoor e anche questi vanno tutelati e salvaguardati. La verità è che bisognava “fare” ma fino ad ora abbiamo solo atteso. Ora aspettiamo l’avvio della recinzione, quasi fosse la panacea di tutti i mali. Va bene, ma contestualmente prepariamoci a riaprire perché non se ne può più”.

 

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