Autore Redazione
mercoledì
20 Aprile 2022
07:00
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Cronaca - Alessandria

Ieri a Ri_immagina_un palcoscenico Gli Illegali e Coltelleria Einstein

Al circolo culturale Visioni 47 si è parlato di compagnie teatrali del territorio. Nell'occasione, presentata "Lisistrata" con Amanda Sandrelli, stasera al Teatro Alessandrino per la stagione di prosa
Ieri a Ri_immagina_un palcoscenico Gli Illegali e Coltelleria Einstein

ALESSANDRIA – Una stagione teatrale è partecipata se inserita nel tessuto culturale cittadino, se il pubblico può godere di eventi legati agli spettacoli e se esiste un’attività teatrale sul territorio, fatta di compagnie e di scuole teatrali. E’ in questa ottica che si svolge Ri_immagina_un palcoscenico, serie di incontri con le realtà teatrali della zona, collegata alla stagione teatrale organizzata da Piemonte dal Vivo e dal Comune. Ieri, martedì 19 aprile, si è tenuto, come sempre presso il circolo culturale Visioni 47 (in Via Trotti 47), il penultimo appuntamento della rassegna, mentre l’ultimo si terrà giovedì 12 maggio e sarà, oltre che un incontro con tante personalità della cultura alessandrina, anche una festa.

Ri_immagina_un palcoscenico ieri ha colto l’occasione per presentare “Lisistrata” con Amanda Sandrelli, in scena stasera, 20 aprile, per la stagione di prosa al Teatro Alessandrino. Roberto Lasagna ha ricordato la serata di prosa e ha poi conversato con Luigi Di Carluccio, Massimo Brioschi, Monica Lombardi de Gli Illegali e con Giorgio Boccassi della Coltelleria Einstein. Due realtà differenti e complementari: la prima una compagnia teatrale amatoriale, seppur forte di un’esperienza ventennale, la seconda una compagnia professionale, nata e radicata nella nostra città, ma con all’attivo produzioni rappresentate a livello nazionale e internazionale. Gli Illegali rappresentano la prosecuzione dell’esperienza della storica compagnia Max Aub, si sono poi ribattezzati con il nome di una trasmissione radiofonica tenuta dagli stessi Lombardi, Di Carluccio, Brioschi. Sono Illegali, raccontano scherzosamente, perché, in quanto amatoriali, illegalmente sottraggono il loro tempo libero alle rispettive famiglie per la passione del teatro. La Coltelleria Einstein, composta da Boccassi e da Donata Boggio Sola, è una compagnia professionale di lunga esperienza, che ha improntato i suoi tanti lavori al teatro di movimento e anche al mimo, con una particolare attenzione alle giovani generazioni. Il nome, scelto decenni or sono, è un manifesto programmatico che sintetizza scienza e ironia, precisione della lama e umorismo di un rappresentante iconico della scienza. Entrambe le compagnie sono attive su più fronti, nella realizzazione di rassegne, progetti e nell’insegnamento attraverso corsi di teatro. Non sono scontate le risposte alla domanda “come si insegna a fare teatro?”. Boccassi ha spiegato che “l’attore esercita la mente ad un percorso di causa-effetto, attingendo alla propria esperienza per essere vero e fresco”, mentre per Gli Illegali fare teatro significa “vivere più intensamente” e insegnare a fare altrettanto, perché “il teatro tira fuori la personalità”. E’ questo che si propone anche il loro prossimo laboratorio con ragazzi con alle spalle un’esperienza di migrazione. Ma, poiché il teatro si vive molto di più di quanto si possa spiegare, Gianfranco Cereda de Gli Illegali ha proposto un monologo già presentato alle giornate del Fai al Museo delle Biciclette di Alessandria e Boccassi uno stralcio del suo “Diavolo Rosso”, spettacolo e anche libro. Per entrambi il tema è l’epica del ciclismo, legata fortemente alla nostra città. Così Cereda, con accento francese e un senso di sfrontata superiorità d’oltralpe, ha interpretato Paul Médinger, ciclista di fine ‘800, venuto ben tre volte ad Alessandria a disputare delle gare nella pista inaugurata nel 1891. La sua storia di fatica e di grandeur si colora di presunzione e persino la sua fine tragica (morirà per mano della moglie gelosa) si tinge di ironia nella lettura, sempre però storicamente corretta, de Gli Illegali.

Il Diavolo Rosso di Giorgio Boccassi è il suo prozio Giovanni Gerbi, grande campione astigiano del primo ventennio del ‘900, primo vero precursore del ciclismo professionistico con le sue intuizioni sull’abbigliamento aerodinamico, con i sopralluoghi prima delle corse, con l’utilizzo del massaggio prima e dopo le gare. Boccassi parla della sua genialità ma anche dei suoi trucchi, delle sue cadute e delle sue “rinascite” miracolose e inaspettate. Si incurva e diventa il campione, un tutt’uno con una bicicletta immaginaria, taglia il traguardo con una benda insanguinata sulla testa, incarna il mito e il suo tempo, le rivalità e i menestrelli che rimavano le sue gesta. E l’incantesimo del teatro si ricrea, parla senza spiegare, trasporta in altro luogo e in altro tempo, semplicemente accade.

Resta da tenere presente che un teatro che nasce, semina e lavora con chi opera nella cultura sul territorio non solo genera spirito critico ed estetico, ma accende la vitalità di una città, la qualità della sua vita e la sua attrattività. Lavora in questa direzione Visioni 47, nelle intenzioni di Salvatore Coluccio, già organizzatore di importanti concerti in città e ideatore della mostra mercato Vinile Alessandria, e di Roberto Lasagna, direttore del Festival Adelio Ferrero di Cinema e Critica. Ri_immagina_un palcoscenico è espressione di tutto questo.

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