Autore Redazione
lunedì
9 Maggio 2022
05:09
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Cronaca - Alessandria

Padri separati nuovi poveri, Caritas Alessandria: “Situazione presente anche qui ma non è l’unica”

Padri separati nuovi poveri, Caritas Alessandria: “Situazione presente anche qui ma non è l’unica”

ALESSANDRIA – L’identikit dei nuovi poveri? Secondo la Caritas sono i padri separati. Basti pensare che il 46% di chi vive nell’indigenza in Italia è rappresentato da un papà separato. Il nostro Paese ne conta ben 4 milioni e di questi 800 mila vivono sulla soglia di povertà con il 66% che non riesce a sostenere le spese per i beni di prima necessità. “Una situazione presente anche ad Alessandria, nonostante non abbiamo ancora dati univoci che possano attestare con una percentuale tutto questo come a livello nazionale“. A spiegarlo è Gianpaolo Mortara, responsabile della Caritas di Alessandria che poi aggiunge: “Si tratta di un problema che comunque incontriamo. A livello economico, oltre che puramente sentimentale e umano, una famiglia che si sfascia è sempre un problema“.

Va però va chiarito che “solitamente non c’è un solo fattore scatenante. Ad esempio la separazione di per sé non rende il padre povero. A questo spesso si aggiungono altri elementi come la perdita del lavoro, una dipendenza, debiti, spese importanti improvvise“, sottolinea ancora Mortara. E sono anche diverse le caratteristiche che identificano i nuovi poveri: “Quella dei padri separati è solo una parte delle persone bisognose che arrivano a chiedere aiuto alla Caritas. In genere sono persone disoccupate e che stanno vivendo un periodo difficile dal punto di vista economico“. Ma come, per i genitori separati, la perdita del lavoro è solo una faccia della medaglia: “Ci sono tante ereditarietà, nel senso che molti soggetti poveri sono persone che provengono da famiglie con forti difficoltà economiche pregresse“.

A chiedere aiuto a Caritas Alessandria sono “sia nuclei famigliari che persone sole. I primi fanno fatica ad affrontare quelle che sono le spese quotidiane legate al mantenimento di una casa, dei figli, dell’auto. I secondi sono quelli che vivono una fragilità estrema causata da solitudine, depressione, assenza di lavoro“. Solitamente chi si rivolge alla Caritas sono maggiormente persone dai 35 ai 60 anni di età, con un picco dei 50enni che hanno perso l’impiego e non riescono più a trovare spazio nel mondo del lavoro. A tutte queste persone la Caritas offre “orientamenti, gruppi d’ascolto e aiuti sul territorio. Ma anche diversi servizi quali l’accoglienza nei dormitori, il servizio mensa e la distribuzione di generi di prima necessita oltre che indumenti“.

Photo by Max Böhme on Unsplash

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