11 Maggio 2022
15:46
Omicidio Hotel Londra: il movente resta incerto. “Ero condizionato da frequenze negative”
ALESSANDRIA – In attesa della pronuncia del GIP dopo l’interrogatorio di garanzia durante il quale Giuseppe Aiello Proietto si è avvalso della facoltà di non rispondere, resta incerto il movente all’origine del brutale omicidio di Alberto Faravelli, il 69enne portiere dell’Hotel Londra di Alessandria ucciso intorno all’1 di lunedì. Affiancato dai Carabineri, il Procutatore della Repubblica del Tribunale di Alessandria Enrico Cieri ha ricostruito la tragica vicenda di due notti fa.
Domenica scorsa il 46enne Aiello Proietto, nato ad Alessandria ma residente con la madre in provincia di Monza, era partito in treno verso Alessandria per incontrare la fidanzata, una donna residente nell’Acquese. Tra i due c’è poi stato un litigio e, dopo aver perso la coincidenza del treno, l’uomo ha così deciso di pernottare al “Londra”. Percettore del reddito di cittadinanza, in passato aveva avuto problemi di tossicodipendenza, aveva fatto uso di oppiacei ed era seguito da centri specializzati. Tra i suoi precedenti anche dei reati contro il patrimonio ma, dai primi accertamenti, è emerso che quella sera non aveva fatto uso né di droghe né di alcool.
“Toglietemelo di torno, allontanatelo” sono le parole pronunciate dal 46enne e riferite con tutta probabilità alla vittima poco dopo il ritrovamento del corpo. Proietto Aiello si trovava nei pressi della hall e ha cercato di prendere delle chiavi, risalendo velocemente le scale verso la sua stanza ma è stato bloccato dai Carabinieri, prontamente giunti sul posto dopo la segnalazione del passante.
Durante l’interrogatorio di lunedì l’uomo, pur confessando la sua responsabilità, ha risposto in modo non lucido rispetto al movente: “Mi hanno condizionato delle frequenze negative” ha detto durante l’interrogatorio di lunedì mattina. Per questo si sta valutando di sottoporre il 46enne ad accertamento psichiatrico. Il Procuratore Cieri ha ribadito che, secondo la ricostruzione, il portiere Alberto Faravelli non avrebbe in alcun modo compiuto alcuna azione offensiva che abbia scatenato la brutale reazione di Proietto Aiello.
Un difetto di sistema all’impianto di videosorveglianza non ha poi permesso di poter usufruire delle immagini interne dell’hotel ma, dalla ricostruzione degli inquirenti, è emerso che Faravelli è stato colpito più volte alla testa con una statuetta etnica e poi, una volta che era caduto a terra, anche con un vaso. Su entrambi questi oggetti sono state rinvenute tracce di sangue che saranno analizzate dai Ris. Imbrattati di sangue anche anche gli abiti e le scarpe del 46enne.