3 Giugno 2022
05:32
La lotta all’endometriosi di Denise: “Dopo 15 interventi, terapie e 38 mila euro di cure sono di nuovo mamma”
ALESSANDRIA – “Vi contatto perché vorrei raccontarvi una piccola storia“. Quando Denise Spagnuolo ci ha chiamato la sua voce era flebile, quasi impercettibile. Ma allo stesso tempo, in tutta la sua sofferenza, era una voce felice. “Scusatemi ma ho partorito solo due giorni fa. Però devo raccontarvi come è andata, nella speranza che la mia storia possa essere d’aiuto e ispirazione ad altre donne che vivono con il mio stesso problema“. Sì, perché Denise è diventata mamma per la seconda volta ma per farlo ha dovuto combattere una guerra per quasi tutta la sua vita contro un nemico insidioso e invalidante come l’endometriosi. Un nemico che, arrivato ormai al quarto stadio, gli aveva intaccato, con tessuto endometriale, tutti gli organi compresi nervi e muscoli.
La storia di questa imprenditrice alessandrina – ha un salone da parrucchiera in stile pink rock a Spinetta Marengo – parte quando lei aveva appena 12 anni. “Credevano avessi problemi psicologici ma io stavo davvero male. Ho passato la mia adolescenza al pronto soccorso“. Poi le cose sono peggiorate all’età di 13 anni: “Non volevo più mangiare. Avevo iniziato una sorta di sciopero della fame nella speranza che qualcuno ascoltasse il mio grido d’aiuto sino a quel momento passato inosservato“. Inizia così un lungo peregrinare da specialista in specialista “nella speranza che qualcuno ci capisse qualcosa“. Prima le tolgono l’appendicite poi, dopo aver perso sensibilità alla gamba, le curano anche il ginocchio. Le prospettano anche di levarle un rene che le faceva tremendamente male.
Poi una diagnosi nuova e mai sentita prima. Almeno da lei: endometriosi. “A trovare un motivo del mio malessere, dopo ben 13 anni di sofferenza, è stata la dottoressa Oria Trifoglio (nota ginecologa alessandrina, ndr)”. Ecco la prima vera operazione utile di Denise: “Mi levarono le aderenze e ripulirono buona parte del corpo da quel tessuto endometriale che si era sparso per il mio corpo“. Il vero trauma, però, fu il post intervento: “Senza girarci troppo intorno mi spiegarono ed elencarono tutte le problematiche di questa malattia. Quella più difficile da accettare c’era l’infertilità. Avevo quindi tempo un anno per provare a fare un figlio, perché l’endometriosi non si sconfigge, la si può solo limitare“.
Ma dopo tanti anni di sofferenza la sorte sorrise per una volta Denise e, grazie anche al supporto della dottoressa Trifoglio, nacque il suo primo bambino, “un maschietto di nome Nicholas che oggi ha 12 anni“. Dopo la gravidanza però riprese il calvario. Per questa donna ci furono ancora 15 interventi prima di approdare a Roma dal professore Fiorenzo De Cicco che le propose una terapia nuova: “Andai però in menopausa farmacologica per 9 anni. A questo associai una dieta priva di zuccheri e altri alimenti che hanno ridotto la mia malattia del 70%“. La voglia di una seconda gravidanza era tanta ed ecco che, con accorgimenti e venendo seguita strettamente dai ginecologi di cui si fidava, Denise ha raggiunto il 30 maggio l’obiettivo di diventare mamma per la seconda volta. “Anche se prematura è venuta al mondo Iride Aroha, il nostro regalo più grande“.
Questa donna, mamma e imprenditrice ha voluto raccontare la sua storia per “essere d’aiuto a tutte quelle persone che a causa di questa malattia hanno perso la speranza di raggiungere un determinato obiettivo. Noi donne abbiamo la determinazione delle guerriere. A soffrire di questa malattia siamo tantissime, soprattutto in Piemonte. La Regione al momento non riconosce l’endometriosi come una malattia invalidante qual è e questo crea enormi problemi“. Basti pensare che la malattia ha portato grandi difficoltà a Denise anche “semplicemente nel camminare“. L’endometriosi è una patologia “di cui ancora si parla troppo poco. E soprattutto i farmaci e le visite che dobbiamo prendere e sostenere sono tutte a pagamento. Io chiedo un aiuto concreo alla politica perché si intervenga nel cambiare una situazione grottesca“. Denise ha vinto la sua prima battaglia contro l’endometriosi ma sa che la guerra sarà ancora lunga. “Il problema è che l’endometriosi ha una diagnosi piuttosto lunga prima di essere individuata e il mio caso è sintomatico di questo“.