Autore Redazione
venerdì
10 Giugno 2022
05:44
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Cronaca - Alessandria

“Siamo in pochi e il carcere Don Soria è da ristrutturare”: la Polizia Penitenziaria sollecita i politici

“Siamo in pochi e il carcere Don Soria è da ristrutturare”: la Polizia Penitenziaria sollecita i politici

ALESSANDRIA – Ieri pomeriggio il Carcere San Michele di Alessandria ha ospitato un confronto tra i rappresentanti dei sindacati di Polizia Penitenziaria e alcuni esponenti della politica locale e nazionale. A raccogliere l’invito di Sappe, Osapp, Sinappe, Uilpa, Uspp, Fns Cisl e Cnpp sono stati il capogruppo alla Camera della Lega Riccardo Molinari, il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il candidato sindaco Giovanni Barosini e altri candidati al consiglio comunale.

Diverse le criticità esposte dalle parti sociali: in particolare la casa di reclusione di San Michele denota una “gravissima carenza organica a causa della pianta organica del personale di Polizia
Penitenziaria errata con una programmazione dei servizi su tre quadranti (8 ore) e una sottostima dei posti di servizio. Inoltre il personale di Polizia Penitenziaria viene impiegato in incarichi non istituzionali (ad esempio negli uffici contabili e amministrativi) e dovrebbe essere sostituito dal personale civile”. “Anche il Carcere Cantiello e Gaeta in piazza Don Soria evidenzia una carenza organica determinata dal numero eccessivo di distaccatati in altre regioni, oltre a gravissime criticità strutturali”.

Siamo soddisfatti” ha rimarcato il vicesegretario regionale del Sappe Demis Napolitano “l’Onorevole Riccardo Molinari ha sottolineato che riferirà a livello nazionale le nostre istanze, coinvolgendo in particolare l’Onorevole Jacopo Morrone, ex sottosegretario alla Giustizia che da tempo segue questi temi. Abbiamo anche espresso le nostre perplessità rispetto alle ultime notizie circolate riguardo alle cosiddette casette dell’amore. Sul Don Soria, inoltre, chiediamo che il Dipartimento prenda una posizione chiara: o la ristrutturazione o la chiusura. A San Michele, come detto, serve più personale: spesso bastano poche defezioni per andare in crisi”. 

“Il sindaco e i politici locali hanno invece riferito di volersi fare portavoce coi dirigenti sanitari per poter migliorare le operazioni di visite mediche dei detenuti. Sarebbe più opportuno che, in Ospedale, le persone recluse in attesa di essere visitate e gli agenti che le accompagnano sostassero in aree riservate e non in spazi comuni col resto della popolazione” ha aggiunto il vicesegretario Osapp Piemonte Cataldo Pino. 

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