Autore Redazione
venerdì
17 Giugno 2022
11:06
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Cronaca - Alessandria

In un anno dal paradiso della B all’inferno di un futuro indefinibile

In un anno dal paradiso della B all’inferno di un futuro indefinibile

ALESSANDRIA – Già, è ormai passato un anno. Per la precisione sono passati 365 giorni da quel rigore calciato da Rubin, lui che rigorista non era per nulla, capace di regalare una gioia che al popolo grigio mancava da quasi mezzo secolo. Era il 17 giugno del 2021 e allora un’intera città toccò il cielo con il dito. Da quel momento in poi una lenta ma inarrestabile discesa verso gli inferi che ad oggi non sembra ancora essere terminata. Le cinque sconfitte consecutive a inizio stagione, una parziale ripresa seguita da un altro tonfo. Sino all’apoteosi (negativa) finale con la sconfitta rimediata contro il Vicenza. Un ko doloroso che ha impedito ai grigi, oltre a una salvezza diretta, anche di partecipare ai playout per la permanenza in quella serie cadetta così a lungo agognata.

Ma il vero incubo doveva ancora arrivare. Perché se da una parte le delusioni sportive possono arrivare allo stesso tempo si possono metabolizzare e digerire. Ben più difficile la situazione di un presidente che, per una ragione o per l’altra, ha deciso di mollare, cambiare strategia e vendere. Sì, vendere. Ma a chi? A chi può interessare, in un periodo di crisi economica che ha colpito pesantemente il mondo del calcio dopo e durante il Covid? Un mondo abituato a far circolare tanti (forse troppi) soldi e che per via della pandemia ha visto vacillare un sistema caratterizzato dalle spese sempre più folli e bilanci al contempo in difficoltà.

Va detto, a onore della cronaca, che l’Alessandria è sana finanziariamente. Almeno così ha assicurato il suo presidente. Ma certo il ridimensionamento nel caso in cui Di Masi dovesse restare fa paura. Paura perché quanto di buono costruito con fatica e sudore in questi lunghi anni di presidenza potrebbe sgretolarsi nel corso di una sola stagione. Adesso però c’è da attendere perché Di Masi tornerà a parlare alla stampa. Lo farà giovedì 23, dopo l’iscrizione della squadra al campionato come promesso. Porterà avanti le sue ragioni e i suoi propositi di cessione del club. Certo è che in un anno si è passati dal paradiso della B all’inferno di un futuro davvero indefinibile.

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