Autore Redazione
lunedì
14 Settembre 2015
12:13
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Cronaca - Alessandria

Aveva massacrato un automobilista in Albania. Trovato dai Carabinieri ad Alessandria

Aveva massacrato un automobilista in Albania. Trovato dai Carabinieri ad Alessandria

ALESSANDRIA – Un pericoloso latitante che viveva in centro ad Alessandria è finito in carcere, in attesa di valutare l’eventuale estradizione. Si tratta di Albert Loci, 33 anni, cittadino albanese già noto alle forze dell’ordine perché a febbraio tentò di sfuggire ai militari dopo essere stato sorpreso a Felizzano a bordo di un’auto, senza patente, e con numerosi arnesi da scasso. In quella occasione provò inutilmente a nascondersi in un’officina, poi circondata da cinque pattuglie dei Carabinieri. L’attenzione delle forze dell’ordine è tornata su di lui in questi giorni dopo che i militari del Nucleo Operativo della Compagnia hanno ricevuto una segnalazione dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero degli Interni. Sull’uomo infatti pendeva un ordine di esecuzione pena emesso dal Tribunale di Puke (Albania) per il reato di lesioni gravi in concorso, con una pena residua di quasi 9 anni. Il provvedimento era scattato perché nell’agosto del 2011 un automobilista era stato brutalmente aggredito. La vittima si era trovata davanti un’auto messa di traverso ed era scesa per avere spiegazioni. Quell’azione scatenò la reazione violenta di Loci e di un’altra persona. Con delle spranghe di ferro massacrarono l’automobilista, rimasto a terra esanime e poi deceduto durante il tragitto in ospedale. I due autori dell’aggressione vennero individuati e condannati, ma si persero le tracce fino all’intervento dei Carabinieri alessandrini. Il 33enne è stato infatti intercettato in città proprio perché già oggetto di diverse denunce per vari reati. Giovedì scorso, grazie a un corposo intervento in centro città, con diversi uomini in borghese, alle 14.00 circa, Albert Loci è stato bloccato nel momento in cui stava uscendo di casa.

Il cittadino albanese è stato subito condotto nel carcere Cantiello e Gaeta. Dell’arresto è stato informato il Presidente della Corte di Appello di Torino, competente per questi atti, il quale ha convalidato l’arresto e ne ha disposto la permanenza in carcere in attesa di decidere sull’eventuale estradizione dell’uomo.

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