Autore Redazione
mercoledì
13 Luglio 2022
05:52
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Cronaca - Alessandria

Rischio crollo ghiacciai, assessore Piemonte: “Al lavoro per un inventario delle zone critiche”

Rischio crollo ghiacciai, assessore Piemonte: “Al lavoro per un inventario delle zone critiche”

PIEMONTE – Rispetto al rischio di un eventuale crollo dei ghiacciai, una tematica diventata quantomai attuale dopo la tragedia della Marmolada, il capogruppo di Liberi Uguali Verdi nel Consiglio Regionale del Piemonte Marco Grimaldi ha sollecitato l’assessore alla Difesa del suolo Marco Gabusi.

“A febbraio avevamo già la stessa quantità di neve che avrebbe dovuto coprire oggi le nostre montagne, bianche ormai solo sopra i 3700 metri e con temperature sopra lo zero fin oltre i 4000 metri. La tragedia della Marmolada deve far aprire gli occhi a chi vuole trasformare le alpi in parchi giochi con EliTaxi e Eliski per la caccia ai cervi. L’assessore Marnati dice che la sicurezza dei ghiacciai richiede un approccio interdisciplinare Sicuramente è così ma il presupposto necessario è capire che la montagna, e l’ambiente in generale, ha bisogno di cura e di tutele, altro che far diventare le montagne dei safari bianchi come vogliono i leghisti e la destra in Regione” ha sottolineato Grimaldi durante il question time in Consiglio Regionale, chiedendo quali azioni, in relazione al monitoraggio dei ghiacciai piemontesi, la Giunta metterà in campo per identificare gli ambienti di alta montagna piemontesi più fortemente soggetti al crescente rischio di crolli di ghiaccio e roccia dovuti al riscaldamento climatico, in modo tale che si possano continuare a fruire in condizioni di sicurezza.

“Stiamo lavorando” ha risposto l’assessore Marco Gabusiin collaborazione con Arpa Piemonte, alla redazione di un inventario dei siti noti per criticità legati alla dinamica glaciale già oggetto di provvedimenti e interventi. A questo seguirà la promozione di un tavolo di confronto con i soggetti ordinariamente impegnati nello studio dell’evoluzione dei ghiacciai piemontesi (Università, Politecnico, Cnr, Irpi, Cai), al fine di verificare l’attuale quadro e ulteriori situazioni di particolare vulnerabilità. Sarà importante realizzare un coordinamento e un confronto con le Regioni alpine e procedere ad una valutazione di possibili approfondimenti per ambiti di rischio potenziale”.

“Lavoreremo poi alla promozione di campagne d’informazione e sensibilizzazione rivolte agli escursionisti sui rischi naturali in ambiente di alta quota”, ha aggiunto Gabusi ricordando che “in merito alla relazione fra lo stato di salute dei ghiacciai piemontesi e il cambiamento climatico, l’assessorato all’ambiente si è fatto promotore di una convenzione tra Club Alpino Italiano, Museo Nazionale della Montagna, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Arpa Piemonte, allo scopo di condividere ricerca e dati al fine di potenziare la conoscenza dei nostri ambienti alpini e dei ghiacciai. Il primo studio verrà svolto a Balme (Torino) sul bacino glaciale della Bessanese al rifugio Gastaldi, tra i 2.580 e 3.601 metri di quota, identificato quale area di studio proprio perché l’evoluzione legata ai cambiamenti climatici risulta molto intensa”, ha concluso l’esponente della Giunta Cirio.

“Mancano completamente gli elementi più importanti” ha replicato però Grimaldi “sarebbe utile non sospendere con la stagione estiva i puntuali bollettini del rischio valanga invernali. Ma nella risposta manca la condivisione del problema con gli enti locali, non sappiamo ad esempio se sono state convocate le comunità montane e i sindaci interessati dall’emergenza e, soprattutto, manca il riconoscimento della responsabilità umana nel cambiamento climatico come causa delle tragedie che si susseguono in questi anni. Riconoscere il problema è sempre il primo passo per risolverlo: è ora di chiudere la stagione del negazionismo climatico” ha concluso l’esponente della minoranza.

Foto di klassisk da Pixabay

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