17 Settembre 2015
22:32
Tra le associazioni agricole e il mondo industriale non c’è l’accordo sul Gavi
PROVINCIA – Nessun accordo tra Cia, Confagricoltura, Coldiretti col mondo industriale nell’ultima Commissione Paritetica del Gavi, andata in scena lo scorso mercoledì, all’Assessorato Regionale a Torino. L’assessore Giorgio Ferrero, dopo aver ricevuto le proposte delle Associazioni agricole, aveva convocato il Tavolo per verificare la volontà del raggiungimento di un accordo tra mondo agricolo e industriale. La particolare situazione creata nell’annata, caratterizzata dall’anticipo della vendemmia e dalla conseguente contrattazione anticipata delle uve però, non ha permesso alla parte agricola e a quella industriale di raggiungere un accordo per l’annata in corso. Tuttavia, per dare continuità al sistema di relazioni creato nella filiera del Gavi, le parti hanno ragionato su un concezione che possa essere un’annata “ponte” dal 2015 alla prossima campagna agraria. Per questo si è stabilito, su proposta dei dirigenti dell’Assessorato all’agricoltura, di avviare, programmandoli per tempo, una serie di incontri successivi alla vendemmia per individuare un percorso che valuti all’interno della filiera, dai produttori ai trasformatori agli imbottigliatori, la definizione del prezzo finale dei vini sfusi, con equilibrato reddito a tutte le componenti. Le Organizzazioni agricole si sono anche impegnate ad affrontare questi temi con i produttori agricoli che vinificano le uve Gavi.
“In conclusione” hanno sottolineato Roberto Paravidino, presidente di Coldiretti Alessandria, Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria e Gian Piero Ameglio presidente di Confederazione Italiana Agricoltori Alessandria “sosteniamo che il mondo agricolo abbia compiuto un grande sforzo per tentare di concludere l’accordo per il 2015 e nonostante non ci fossero le condizioni favorevoli, perché crede fortemente nel sistema di relazioni tra produzione, trasformazione e commercializzazione, che ha dato grande impulso al Gavi e ha permesso negli anni il mantenimento di un adeguato reddito ai produttori di uve.”