Autore Redazione
martedì
19 Luglio 2022
16:32
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Cronaca - Alessandria

Confindustria, indici positivi ma cresce l’incertezza sul rincaro prezzi: “Governo? Serve stabilità”

Confindustria, indici positivi ma cresce l’incertezza sul rincaro prezzi: “Governo? Serve stabilità”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Nonostante tutto”. Questo il titolo dell’ultima indagine congiunturale trimestrale di Confindustria Alessandria, riferita al periodo luglio-settembre 2022. Se da una parte gli indici restano positivi, con in particolare la propensione a investire superiore a quella regionale (82% rispetto al 75%), tra le imprese del territorio regna l’incertezza rispetto al possibile aumento del prezzo delle materie prime, dell’energia e della logistica. Su questo fronte, il tessuto locale è addirittura più pessimista rispetto alla media regionale: il 77% delle imprese prevede un aumento dei prezzi delle materie prime, l’80% lo prevede per quelli dell’energia e il 78% per i costi della logistica. All’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, hanno collaborato 114 imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione. 

Ad aggravare questo quadro c’è, infine, la crisi di governo: “Non entro nel merito delle responsabilità ma non è stata certo una scelta felice l’aver prodotto questa situazione” ha rimarcato la presidente di Confindustria Alessandria Laura Coppofacciamo nostre le parole del presidente di Confindustria Nazionale Carlo Bonomi. Serve stabilità”. 

Nel dettaglio la 191^ Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria rileva che la previsione dell’occupazione è a +13 (era +5 nell’ultimo trimestre), quella della produzione è a +22 (era +14), quella degli ordini totali a +10 (era +11), quella degli ordini export positiva a +2 (era -12). Migliora anche la previsione sulla redditività a -7 (era -20). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è stabile ed è formulata dal 4% degli imprenditori intervistati (era il 4%) e sono sempre in maggioranza, all’81% (era l’83%), quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è sempre elevata ed è dichiarata dall’82% degli intervistati (era l’85%), e anche il grado di utilizzo degli impianti è alto ed è in crescita all’80% della capacità (era il 77%). Il ritardo negli incassi è pressoché stabile ed è segnalato dal 22% degli imprenditori (era il 20%), come anche l’indicatore di chi ha lavoro per più di un mese che è dichiarato dall’86% degli intervistati (era l’88%).

Sono nel complesso positive le previsioni dei settori produttivi, in sostanziale crescita per i comparti del metalmeccanico, della gomma-plastica e dell’alimentare, e di quello della chimica tranne che per gli ordini totali. Anche per il settore dei servizi alle imprese gli indici sono positivi: la previsione dell’occupazione a +11 (era +11), il livello di attività a +23 (era +11), i nuovi ordini da +14 a +15, e restano buoni gli investimenti e il carnet ordini. E gli indicatori dell’indagine congiunturale di Alessandria sono in linea con quelli registrati a livello regionale piemontese, e anche migliori per la produzione, ordini export e propensione ad investire.

“Sono nuovamente positive le previsioni delle nostre imprese per il prossimo trimestre – spiega Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria – e le criticità dello scenario economico non trovano per ora un impatto sulle prospettive a breve termine, come rileva anche Confindustria Piemonte: ‘Gli indicatori non si discostano in misura apprezzabile dai livelli di marzo e dicembre. Questo riguarda sia gli indicatori anticipatori (previsioni a breve su produzione, ordini e occupazione) che quelli a consuntivo (tasso utilizzo impianti, investimenti, ritardi incassi, Cig). Un risultato di questo genere è sorprendente solo in apparenza’. Per Confindustria Piemonte, in effetti, ‘conflitto, inflazione e rincari hanno determinato principalmente un forte aumento dell’incertezza e un accorciamento della visibilità sui trend di mercato’. Certo, la nuova rilevazione dell’aumento dei prezzi di materie prime, energia e logistica dà indicazioni di rincari generalizzati (è una segnalazione che mediamente perviene da otto aziende su dieci) e l’entità di questi rincari pone lunghe ombre sui prossimi mesi. Lo sottolinea anche il Centro Studi Confindustria, nell’ultima indagine, che evidenzia un ‘impatto significativo dei prezzi sui margini delle imprese’, e delinea uno ‘scenario molto incerto per l’Italia’ con una ‘inflazione record trainata dai prezzi elevati delle materie prime energia e alimentari e ancor più in tensione a causa del conflitto in Ucraina’, e rischi per i consumi. Oggi, però, noi rileviamo che “nonostante tutto” le imprese della provincia di Alessandria continuano ad avere attese positive, a utilizzare gli impianti e a investire in modo rilevante, anche se le prospettive ci preoccupano su molti fronti”.

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