Autore Redazione
mercoledì
20 Luglio 2022
05:41
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Cronaca - Alessandria

Casa delle Donne, parla il Commissario della struttura: “Da me nessun input a togliere l’acqua e allo sgombero”

Casa delle Donne, parla il Commissario della struttura: “Da me nessun input a togliere l’acqua e allo sgombero”

ALESSANDRIA – Decisa a fare alcune precisazioni rispetto alle proprie prerogative da Commissario Straordinario dell’ex Ipab Asili Infantili Alessandria, l’avvocato Barbara Rizzo, è intervenuta ai microfoni di Radio Gold rispetto alla vicenda della Casa delle Donne. Proprio lei, due anni fa, fu nominata dalla Regione per porre fine all’occupazione dell’ex Asilo Monserrato da parte delle attiviste di Non Una di Meno, oltre che espletare tutte le procedure previste dalla legge regionale sul riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, i cosiddetti Ipab, una legge che detta le norme anche per l’estinzione e il trasferimento dei beni mobili e immobili.

“Comprendo la delicatezza della questione ma” ha rimarcato l’avvocato Rizzo “voglio ricordare che non posso compiere azioni che vadano al di là di quello che la legge regionale prevede”. Rispetto a quanto ricordato ieri dalle attiviste della Casa delle Donne, Rizzo ha voluto precisare di non aver mai ordinato al Gruppo Amag di interrompere la fornitura di acqua”: “Scrissi ad Amag e ad Enel per chiedere se erano in essere i contratti rispettivamente per la fornitura di acqua e luce. Sapevo che le utenze erano state disattivate. Amag mi rispose che non era in atto alcun tipo di contratto. Poi non feci più nulla, non diedi io alcun input a interrompere la fornitura”. 

Secondo quanto spiegato da Rizzo, inoltre, nemmeno l’ipotesi di sgombero (poi mai concretizzata, ndr) fu spinta da una sua volontà: “Non dipende da me ma dalle Politiche Sociali della Regione Piemonte”. Proprio su questo punto, però, dal settore Politiche Sociali della Regione, contattato nel merito dalla nostra redazione, viene smentita questa richiesta specifica. 

“Resto disponibile al dialogo ma” ha concluso Rizzo “ribadisco di non poter garantire nulla che vada oltre i paletti che la legge prevede. Nel frattempo con la nuova amministrazione comunale è stato avviato un primo contatto. Siamo ancora in fase embrionale ma l’intenzione è quella di fissare un incontro. Cosa succederà? L’estinzione dell’Ipab prevede che cessi l’occupazione. Una volta terminate tutte le procedure il bene passerà in capo al Comune che, però, potrà destinarlo ad attività sempre legate alla socio assistenza o all’associazionismo. Mi chiede se questi parametri comprendono anche quelle attività portate avanti da Non Una di Meno negli anni successivi all’occupazione abusiva? Le rispondo di sì”. 

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