Autore Redazione
sabato
23 Luglio 2022
14:26
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Cronaca - Alessandria

L’Abc del Pride: ecco le cose da sapere e non dimenticare

L’Abc del Pride: ecco le cose da sapere e non dimenticare

ALESSANDRIA – Torna questa sera il Pride di Alessandria. Un momento di colore ma soprattutto di consapevolezza. Un momento dove, ancora una volta, si ribadiranno i diritti fondamentali delle persone. Ma voi sapete davvero tutto del mondo LGBTQIA+? Ecco allora una guida per orientarsi nel rainbow world (e se ci siamo sbagliati su qualcosa perdonateci e consigliateci le modifiche più appropriate).

A: Asessualità. Quando una persona prova poca o nessuna attrazione sessuale verso uno o più generi. L’asessualità si manifesta in forme differenti che appartengono e variano a seconda della sfera intima e individuale della persona.

B: bandiera. Nel 1975 l’artista Gilbert Baker realizzò per la comunità LGBTQIA+ la rainbow flag. Nel corso degli anni è stata modificata, la versione che abbiamo oggi si chiama Progress Intersex-Inclusive ideata da Valentino Vecchietti nel 2021. Quest’ultima è stata pensata per includere più soggettività e minoranze possibili. Inoltre esistono bandiere per ogni orientamento, preferenza e genere sessuale.

C: coming out. Espressione inglese utilizzata per indicare la decisione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere. La traduzione in italiano sarebbe “uscire allo scoperto”.

D: demisessualità. Fa parte dello spettro dell’asessualità. Una persona demisessuale può provare attrazione sessuale solo per persone con cui ha instaurato un profondo legame emotivo.

E: Euphoria. Si tratta di una serie tv ideata da Sam Levinson che racconta la generazione Z senza filtri. Un teendrama inclusivo che affronta tematiche importanti come l’amore, l’amicizia, la dipendenza e la scoperta di sé in modo originale e senza tabù.

F: Freddie Mercury. Frontman dei Queen, leggenda del rock e icona dell’allora comunità LGBT, figura rivoluzionaria che ha vissuto la sua sessualità e la sua espressione di genere in modo libero e fluido. L’artista non ha mai dichiarato pubblicamente il suo orientamento sessuale.

G: Gay. La seconda lettera dell’acronimo LGBTQIA+, termine che viene utilizzato principalmente per descrivere un uomo attratto da un altro uomo.

H: Hannah Gadsby. Comica australiana, autistica e da sempre lesbica dichiarata. Esplosa nel 2018 grazie al suo spettacolo Nanette, un’ora di monologo in cui la comica parla di ruoli di genere, maschilismo e omosessualità.

I: intersessualità. Una persona intersex è nata con caratteristiche sessuali che non rientrano nei binari maschio-femmina. Tali caratteristiche possono essere i cromosomi sessuali, i genitali esterni o l’apparato riproduttivo interno.

L: lesbica. Termine che viene utilizzato per indicare una donna attratta dal suo stesso genere. Inizialmente, l’acronimo che oggi conosciamo come LGBTQIA+ era conosciuto come GLBT, la parola “lesbian” è stata spostata all’inizio della sigla per onorare il ruolo della comunità lesbica durante la prima diffusione dell’AIDS. Dato che gli uomini erano la categoria maggiormente colpita, le donne hanno combattuto attivamente per la comunità gay e contro lo stigma dell’AIDS, si sono occupate di fornire cure mediche, assistenza, cibo, alloggi e donazioni di sangue.

M: Marsha P. Johnson. Insieme a Sylvia Rivera, è una delle figure più importanti dei moti di Stonewall avvenuti nel 1969 a New York. È diventata simbolo della resistenza black e queer.

N: Non-Binary. È un termine ombrello che accomuna tutte quelle persone che percepiscono di non appartenere solo ed esclusivamente ai due generi binari maschio-femmina. Le identità non binarie sono tante e ricche di sfumature.

O: Once upon a time. Opera di Keith Haring, artista e attivista gay statunitense. Tramite le sue opere dava voce alle minoranze e verso la fine degli anni 80, pochi anni prima di morire a causa dell’AIDS, l’artista fondò la Keith Haring Foundation, un’organizzazione no-profit impegnata in campagne di educazione sessuale, nella divulgazione di metodi di prevenzione contro le malattie veneree e a favore dei bambini.

P: Pride. Tradotto in italiano semplicemente “orgoglio”. Era il 27 giugno 1969 quando un gruppo di poliziotti fece irruzione nel club gay Stonewall Inn di New York per picchiare i presenti, dopo decenni di oppressione, quella sera la comunità LGBTQIA+ decise di rispondere. Esattamente un anno dopo, in memoria dei moti di Stonewall, fu organizzato il primo Gay Pride a New York.

Q: Queer. Termine che viene utilizzato sia per l’identità e l’espressione di genere, sia per l’orientamento sessuale. Lo usano le persone che non vogliono sentirsi “imprigionate” in etichette specifiche.

R: Rupaul. Lei non è una Drag Queen qualunque, lei è la Queen del Drag. Nasce nel 1960 in California, a 15 anni studia arti performative, negli anni 90 si trasferisce a New York e inizia ufficialmente la sua carriera come cantante, conduttrice e performer. Nel 2009 crea il programma RuPaul’s Drag Race, grazie al quale vince 6 Emmy Awards.

S: Schwa. Una lettera (ə), un suono e un simbolo di cambiamento linguistico. Utilizzato nella fonetica per indicare una vocale neutra, che punta all’inclusività.

T: transgender. Termine adoperato dalle persone che non si riconoscono nel sesso che è stato assegnato loro alla nascita.

U: unione civile. Definisce l’unione sentimentale ed economica tra due persone maggiorenni dello stesso sesso, introdotta solo il 20 maggio del 2016. Riconosce uno stato giuridico simile a quello del matrimonio.

V: Vogueing. Stile di danza nato nei primi Anni ’60 nei locali gay frequentati principalmente dalla black e latine community. Celebre il brano di Madonna Vogue uscito nel 1990 che ripercorre quel periodo.

Z: Zan. Alessandro Zan, politico italiano, esponente della comunità LGBTQUIA+ e ideatore del DDL che porta il suo stesso cognome. Si tratta di un disegno di legge che prevede misure di prevenzione e contrasto a ogni tipo di discriminazione.

Photo by Rob Maxwell on Unsplash

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