Autore Redazione
mercoledì
31 Agosto 2022
11:43
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Cronaca - Alessandria

Confesercenti: “Il caro bollette mette a rischio 90 mila imprese. Aumenti sino al 140%”

Confesercenti: “Il caro bollette mette a rischio 90 mila imprese. Aumenti sino al 140%”

ALESSANDRIA – Sono numeri che fanno tremare quelli snocciolati recentemente da Confesercenti sul caro bollette. Aumenti importanti che stanno mettendo a dura prova anche i commercianti della provincia di Alessandria. Se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6.700 euro per le bollette di luce e gas, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, lo stesso bar spenderà 14.740 euro. Un aumento del 120% e un’incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9% al 10,7%.

Allo stesso modo, secondo le stime di Confesercenti, elaborate su dati Innova, Unioncamere e Agenzia Entrate, un albergo medio vedrà lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45.000 € a 108.000 € (+140 % con un’incidenza di oltre 25 punti percentuali sui ricavi). Un esercizio di vicinato da 1.900 € a 3.420 € (+80 %), un ristorante da 13.500 € a 29.700 € (+120 %).

Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per tantissime imprese, un virus che distrugge bilanci e redditività. E questo nonostante gli interventi di sostegno fin qui adottati dal governo, che scadranno fra settembre ed ottobre. In autunno si rischia il collasso. Le bollette riducono inoltre drasticamente i budget famigliari con un conseguente crollo dei consumi”, spiega la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. Per le imprese diventa quindi proibitiva la gestione di costi così importanti. Il rischio è quindi che il 10% delle imprese esca dal mercato, ovvero circa 90 mila imprese per un totale di 250 mila posti di lavoro.

Occorre intervenire in maniera urgente e decisa per evitare il collasso. È necessario in prima istanza estendere anche alle piccole imprese il credito d’imposta per l’energia elettrica (imprese con potenza < di 16,5 kwh), aumentare le percentuali di credito d’imposta almeno fino al doppio (da 15 a 30 e da 25 a 50 per il gas) e prorogare gli interventi almeno fino al 31 dicembre 2022. Al tempo stesso, bisogna mettere in campo interventi paralleli più significativi, di medio periodo ma realizzabili in tempi relativamente brevi, per la diversificazione delle fonti e favorire con un bonus al 110% gli investimenti di chi può rendersi autonomo attraverso la produzione di energia pulita”, conclude la presidente di Confesercenti.

Photo by Louis Hansel on Unsplash

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