8 Settembre 2022
12:06
Nove cellulari e alcuni grammi di droga nel carcere di Alessandria, Sappe: “Grazie alla Polizia Penitenziaria”
ALESSANDRIA – Nove cellulari perfettamente funzionanti (tra i quali quattro smartphone) e diversi grammi di sostanza stupefacente. Questo il materiale rinvenuto e sequestrato dal personale di Polizia Penitenziaria all’interno della Casa circondariale Cantiello e Gaeta di Alessandria, in piazza Don Soria. Quattro le persone denunciate. Lo ha comunicato Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
“Negli ultimi giorni gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno esaminato e perquisito ogni anfratto delle Sezioni detentive del carcere” ha rimarcato Santilli “la pur significativa carenza organica del penitenziario alessandrino in piazza Don Soria viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che hanno posto in essere questa operazione di polizia che ha portato frutti, assicurando alla legge la punibilità dei reclusi che continuano a commettere reati anche nelle condizioni di detenzione. Il rinvenimento è avvenuto grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo. Per questo esprimiamo il nostro apprezzamento al personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Alessandria Don Soria e a tutti coloro che hanno partecipato alla perquisizione ed auspica che venga loro riconosciuto una meritata ricompensa” ha concluso Santilli.
Il segretario generale del Sappe Donato Capece ha poi ricordato che “la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari e alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.
“A nostro avviso è urgente e non più differibile trovare soluzioni rispetto al personale di Polizia Penitenziaria che opera, sotto organico e con mille difficoltà, nel carcere di Alessandria Don Soria e nonostante tutto garantisce al meglio i compiti di sicurezza” ha concluso il Sappe, auspicando un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.