15 Settembre 2022
05:43
Scuola, lo sconforto di una precaria: “Sono un numero pescato a caso, i miei ex alunni si sentono abbandonati”
ALESSANDRIA – “Mi sento presa in giro”. Un’insegnante della provincia di Alessandria ha descritto così il suo stato d’animo dopo l’assegnazione della supplenza annuale. Da due anni, infatti, i docenti precari vengono destinati ai rispettivi incarichi tramite un algoritmo, basato su due fattori: le loro richieste e la rispettiva posizione nella graduatoria provinciale.
“Capita, però, che in queste graduatorie ci siano degli errori nel punteggio, con conseguenti ricorsi e controversie legali” ha aggiunto la docente “in occasione dell’ultima assegnazione ho percepito tanto malcontento anche tra i miei colleghi. Parlo a nome di tanti altri insegnanti, quasi nessuno è rimasto soddisfatto rispetto alla propria assegnazione che, tra l’altro, non si può rifiutare. Non è il mio caso ma ci sono docenti precari anche da 15 anni. Siamo disorientati. In questi anni mi è sempre capitato di dover cambiare scuola e ruolo. Tra l’altro ho saputo che i miei ex alunni si sentono come se fossero stati abbandonati e questo, ovviamente, mi dispiace. Mi sento come un numero pescato a caso”.
Una situazione che, in provincia, riguarda diverse centinaia di docenti. “L’assegnazione attraverso un algoritmo poteva anche essere compatibile col periodo covid” ha rimarcato Serena Morando, segretaria provinciale Flc Cgil “ora lo stato di emergenza è finito ma temiamo che questo metodo possa ripetersi, che diventi una consuetudine. Nella nostra provincia, tra l’altro, da tantissimo tempo le cattedre annuali venivano assegnate in presenza, una modalità ovviamente migliore: prima di firmare il contratto l’insegnante poteva confrontarsi e scegliere con calma sul proprio futuro. Era più consapevole. Ora, attraverso l’algoritmo, è tutto diverso”.