16 Settembre 2022
12:02
Presentata la stagione 2022/2023 del Teatro Alfieri di Asti
ASTI – E’ stata presentata giovedì 15 settembre la stagione 2022/2023 del Teatro Alfieri di Asti e si è aperta la campagna abbonamenti per un cartellone ambizioso, che comprende 21 spettacoli dal 26 ottobre al 28 aprile. La proposta comprende “un mix di prosa classica e contemporanea ed eterogenee proposte, che vanno dall’opera lirica alla danza, al circo contemporaneo e alla canzone d’autore (e tanto altro …) nella sezione Altri Percorsi”, spiega il direttore del Teatro Alfieri Angelo Demarchis, “il tutto contenendo al massimo i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, malgrado gli aumenti pressoché generalizzati, soprattutto dei costi di gestione, nel convincimento che l’obiettivo primo di un teatro comunale sia quello di consentire al maggior numero di persone possibile l’accesso al prodotto culturale quale fattore di sviluppo della collettività”. E’ un cartellone volutamente ricco ed eterogeneo, nato sull’ottima risposta del pubblico alla precedente stagione “nata fra speranze di ritorno alla normalità… e chiusasi invece con numeri superiori alle aspettative e molti apprezzamenti per la qualità degli spettacoli offerti”, ha sottolineato Matteo Negrin, direttore di Piemonte dal Vivo.
Classici da Shakespeare a Pirandello, opera lirica con il Don Giovanni di Mozart, drammaturgia contemporanea, danza e il teatro-circo di ArteMakia nella sezione Altri Percorsi. I protagonisti sono nomi importanti del teatro come Eros Pagni, Maria Paiato, Massimo Dapporto, Giuseppe Cederna, Ambra Angiolini, Arianna Scommegna, Maria Amelia Monti, Giacomo Poretti, Gene Gnocchi, Davide Enia, solo per citarne alcuni. Si inizia mercoledì 26 ottobre con la canzone d’autore, interpretata da Elio che canta e recita Enzo Jannacci in “Ci vuole orecchio”.
PROGRAMMA
Mercoledì 26 ottobre – Anteprima fuori abbonamento – CI VUOLE ORECCHIO – Elio canta e recita Enzo Jannacci con Elio E con Alberto Tafuri – pianoforte, Martino Malacrida – batteria, Pietro Martinelli – basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri – sassofono, Giulio Tullio – trombone – light designer Aldo Mantovani – arrangiamenti musicali M° Paolo Silvestri – regia e drammaturgia Giorgio Gallione – una co-produzione AGIDI – International Music and Arts
Enzo Jannacci, “il poetastro” come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente. Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. Sul palco lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di Jannacci, da Michele Serra a Umberto Eco.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.
Venerdì 4 novembre – Prosa – EDIFICIO 3 – Storia di un intento assurdo – scritto e diretto da Claudio Tolcachir – traduzione Rosaria Ruffini con Rosario Lisma, Stella Piccioni, Valentina Picello, Giorgia Senesi, Emanuele Turetta
Cinque personaggi condividono lo spazio ristretto di un ufficio; le loro vicende personali vi si intrecciano, con momenti di commozione, effetti grotteschi e di comicità. C’è Sandra, single che fa di tutto per rimanere incinta (Giorgia Senesi); Ettore (Rosario Lisma), cinquantenne mammone, che solo dopo la morte della madre si avventura nelle prime goffe esperienze amorose; c’è la confusionaria, invadente, affettuosa Monica (Valentina Picello), che non sapendo vivere la propria vita, si infila in quelle altrui; c’è l’amore combattuto tra Manuel, ragazzo fragile e violento (Emanuele Turetta) e la più equilibrata Sofia (Stella Piccioni). Una commedia di tradimenti, equivoci, desideri irrefrenabili, sogni e rimpianti.
Venerdì 18 novembre – Altri percorsi – SE NON CI PENSA DIO CI PENSO IO – Con Gene Gnocchi – regia Marco Caronna con Diego Cassani alla chitarra – produzione International Music and Arts
Dopo aver saputo che Dio è una frequenza quantistica, Gene ingaggia un tecnico, pensando sia esperto in materia di quanti, per parlare con l’Assoluto attraverso una vecchia radio e farsi spiegare da Lui il perché di tante cose che succedono sulla Terra e che non lo convincono. In attesa di un contatto con l’Altissimo, il protagonista, che lavora direttamente per Suo conto come capufficio, comincia a elencare una serie di fatti da lui protocollati e che Dio, nella sua onniscienza, avrebbe già da tempo dovuto sistemare per il bene dell’umanità e in particolare del nostro piccolo povero Paese: l’Italia. Questi inconvenienti rendono il rapporto tra Dio e Gene sempre più difficile, al punto tale che, con un colpo di scena, le parti si invertono. E ogni sera questo conflitto esplode, lasciando allo spettatore la libertà di scegliere chi ha ragione tra i due.
Sabato 3 dicembre – Altri percorsi nell’ambito della rassegna diffusa We Speak Dance” – INFERNO – coreografia, regia, progetto video Roberto Castello in collaborazione con Alessandra Moretti, con i danzatori: Martina Auddino, Erica Bravini, Jacopo Buccino/Michael Incarbone, Riccardo De Simone, Susannah Iheme, Alessandra Moretti, Giselda Ranieri / musica Marco Zanotti in collaborazione con Andrea Taravelli /
L’inferno nella cultura occidentale è il luogo dell’immaginario che più di ogni altro ha offerto spunti a predicatori, illustratori, pittori, scultori, narratori, registi e musicisti. È il luogo dell’espiazione delle colpe morali e materiali in cui i malvagi vengono puniti e il bene trionfa sul male. È il luogo del sovvertimento e del caos nella cui rappresentazione tutto può coesistere. Ma sarebbe poco credibile oggi una rappresentazione del male come regno di un diavolo sulfureo munito di coda, corna e forcone. L’Inferno è qui, e assomiglia molto al Paradiso. È ciò che spinge a fare ogni sforzo per apparire ogni momento più bravi, più giusti, più belli, più forti, più attraenti, più responsabili, più umili, più intelligenti, che spinge a competere per ottenere gratificazioni morali, sociali, economiche, affettive. Di qui l’idea di Inferno, una tragedia in forma di commedia – seducente, piacevole, coinvolgente, brillante e divertente – sull’invadenza dell’ego
Domenica 11 dicembre – Altri percorsi – LA SCIMMIA – testo originale di Giuliana Musso – liberamente ispirato al racconto Una Relazione per un’Accademia di Franz Kafka – traduzione e consulenza drammaturgica di Monica Capuani -musiche originali composte ed eseguite da Giovanna Pezzetta
Un essere per metà scimmia e per metà uomo appare sul palcoscenico. È un vero fenomeno: un animale che parla, canta e balla. Un buffone, un mostro comico. Si rivolge ad un auditorio di illustri Accademici, all’alta società del pensiero e della scienza e racconta la sua storia. Scimmia libera, unica sopravvissuta di una battuta di caccia, catturata, ingabbiata e torturata, non può fuggire e per sopravvivere alla violenza sceglie l’adattamento: imita gli umani che l’hanno catturata, impara ad agire e a ragionare come loro. La scimmia dunque deve dimenticare la vita nella foresta, rinunciare a sé stessa, ignorare la chimica del proprio corpo e così imparare. Imparare il nostro linguaggio. Impara ad ignorare l’esperienza, a pensare senza sentire…
Giovedì 15 dicembre – Prosa – LA TEMPESTA – di William Shakespeare – traduzione e adattamento Alessandro Serra – TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE | Teatro di Roma – Teatro Nazionale ERT – Teatro Nazionale | Sardegna Teatro
La tempesta è un inno al teatro fatto con il teatro la cui forza magica risiede proprio in questa possibilità unica e irripetibile di accedere a dimensioni metafisiche attraverso la cialtroneria di una compagnia di comici che calpestano quattro assi di legno, con pochi oggetti e un mucchietto di costumi rattoppati. Qui risiede il suo fascino ancestrale, nel fatto cioè che tutto avviene di fronte ai nostri occhi, che tutto è vero pur essendo così smaccatamente simulato, ma soprattutto che quella forza sovrumana si manifesta solo a condizione che ci sia un pubblico disposto ad ascoltare e a vedere, a immaginare, a condividere il silenzio per creare il rito. L’uomo avrà sempre nostalgia del teatro perché è rimasto l’unico luogo in cui gli esseri umani possono esercitare il proprio diritto all’atto magico.
Domenica 8 gennaio 2023 ore 17 – Altri percorsi – TARANTELLA – ideazione, drammaturgia e regia Milo Scotton – Coreografie di Milo Scotton, Clelia Riva, Barbara Crescimanno – ARTEMAKIA
1943, Seconda Guerra Mondiale: con la Campagna d’Italia i soldati Alleati risalgono attraverso la penisola italiana. Sul palco si materializzano le atmosfere di un locale del Sud Italia negli anni ’40. La mestizia evidente portata dalla guerra viene sconvolta dall’arrivo di un manipolo di soldati Alleati, separati dalla propria guarnigione durante gli scontri. La paura e la diffidenza dei popolani prendono il sopravvento, ma è subito evidente che si deve accettare questa occupazione temporanea e dare riparo e ristoro ai “salvatori della patria”. In questo fragile contesto si alternano e si mescolano vicende ed emozioni dei vari personaggi: c’è chi non può accettare la profanazione della proprietà, chi, credendosi ormai al sicuro, rivive gli attimi di combattimento e l’orrore della guerra in un’allucinazione onirica, chi cerca il sollievo dell’anima e del corpo condividendo con i locali cibo, musica e qualche sorriso, chi ricorda gli affetti lontani sfogliando il diario dei propri ricordi.
Sabato 14 gennaio – Prosa – STORIA DI UN CORPO di Daniel Pennac con Giuseppe Cederna – adattamento e regia di Giorgio Gallione – Produzioni Fuorivia – Agidi in collaborazione con Teatro Stabile di Bolzano e Teatro Cristallo
Storia di un corpo è il viaggio di una vita, uno straordinario percorso dentro un’esistenza. Un tenero e sorprendente regalo post mortem, in forma di diario, che un padre fa alla figlia adorata. Una confessione e insieme un’analisi, fisica ed emozionale, che il nostro io narrante ha tenuto dall’età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita. Una narrazione fluviale dove, attraverso le sue scoperte e le sue mutazioni, il corpo del protagonista prende progressivamente la scena, accompagnandoci in un mondo che si svela attraverso i sensi.
Sabato 21 gennaio- Altri percorsi – DON GIOVANNI Dramma giocoso in due atti libretto di Lorenzo da Ponte musica di Wolfgang Amadeus Mozart – Maestro concertatore e Direttore: Stefano Giaroli – Regia: Renato Bonajuto
Dopo il trionfo ottenuto a Praga dalle Nozze di Figaro, il Teatro Nazionale commissionò a Mozart una nuova opera. Il lavoro, su libretto di Lorenzo Da Ponte, andò in scena il 29 ottobre 1787 con il titolo Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni. Fu un successo strepitoso, che contagiò il mondo. Goethe giudicò l’opera un capolavoro inarrivabile; Kierkegaard, l’emblema stesso della musica. Chi è Don Giovanni? È la quintessenza dell’eros, il prototipo del seduttore seriale, impenitente fino all’ultimo, quando, sfidando l’Assoluto, sprofonda fra le fiamme dell’Inferno. Don Giovanni non è stato quasi mai rappresentato ad Asti. Per questo, il Comune, nel riportare l’opera al Teatro Alfieri, parte da questo «grande assente». Lo fa con un nuovo allestimento a cura di Renato Bonajuto (regia), Danilo Coppola (scene) e Artemio Cabassi (costumi). Il cast annovera artisti di levatura internazionale. Sul podio, il maestro Stefano Giaroli.
Martedì 24 gennaio – Altri percorsi – SMARRIMENTO uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro per e con Lucia Mascino – scene e luci Lucio Diana – produzione MARCHE TEATRO
Lo spettacolo è un dichiarato elogio degli inizi e del cominciare. Di quel momento in cui la persona, la cosa, il fatto, appare o sbuca, ci incrocia insomma, creando presenza dove prima c’era assenza. In scena una scrittrice in crisi, oramai da un po’, che ha dei personaggi iniziali di vari romanzi che non scriverà mai, perché non riesce ad andare avanti. Gli editori, per sfangare l’anticipo, le organizzano reading/conferenze in giro per l’Italia, in modo da tirar su qualche economia mentre lei non produce niente di nuovo e in un colpo solo riuscire a vendere all’uscita degli eventi, qualche copia delle vecchie opere. Quando non si riesce a continuare, non si può che ricominciare.
Mercoledì 1 febbraio– Prosa – IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA (L’Affaire de la rue de Lourcine) di Eugéne Labiche con Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni, Andrea Soffiantini, Francesco Brandi adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
Due uomini, un ricco nobile ed elegante (Massimo Dapporto) e un proletario rozzo e volgare (Antonello Fassari), si risvegliano nello stesso letto, hanno le mani sporche, le tasche piene di carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio. Per i due protagonisti, disposti a tutto pur di sfuggire alla colpa e mantenere le apparenze, non resta che far sparire ogni prova. Un atto unico che spinge sul gran gioco del teatro e delle sue possibilità, in cui si inseriscono couplets cantati. Una vicenda fatta di tensioni che gioca con i tanti tic di oggi e mette in scena il contrasto tra come vogliamo apparire e come siamo davvero dentro la solitudine che ci attanaglia.
Martedì 14 febbraio – Altri percorsi – FUNERAL HOME di e con Giacomo Poretti e Daniela Cristofori regia Marco Zoppello – produzione Teatro de Gli Incamminati / deSidera Teatro in collaborazione con StivalaccioTeatro
Due anziani, un uomo e una donna, sono seduti nel salotto di una casa funeraria. Sono lì perché il loro migliore amico se ne è andato. Lui vorrebbe essere in qualsiasi luogo tranne che in quello e non sopporta l’idea di dover parlare della morte, mentre lei tratta la cosa come un buon argomento di conversazione. Rita e Ambrogio litigano come al solito, come solo due anziani sanno litigare, con ferocia ma anche molto teneramente. Trascorrono così un’ora e mezza, Lui a sfuggire dalla realtà e Lei a cercare di riportarcelo. Un inseguimento divertente e poetico.
Domenica 19 febbraio – Prosa – TRADIMENTI di Harold Pinter traduzione Alessandra Serra con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi – consulenza artistica Francesco M. Asselta – regia Michele Sinisi – produzione Elsinor
La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Tutto inizia due anni dopo la fine del rapporto e termina prima che esso abbia inizio. Ma, oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare. Il testo di Pinter rivive sulla scena in un allestimento sanguigno e asciutto – a tratti violento – dove le parole non dette, i pensieri taciuti, le azioni nascoste riempiono le vite dei tre protagonisti, invadono gli spazi, irrompono con forza minando tutte le loro relazioni.
Giovedì 2 marzo – Prosa – LA PARRUCCA da ‘La Parrucca’ e ‘Paese di Mare’ di Natalia Ginzburg con Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta – regia Antonio Zavatteri – produzione Nidodiragno/CMC
“La Parrucca” e “Paese di Mare” sono due atti unici di Natalia Ginzburg che sembrano l’uno la prosecuzione dell’altro. In “Paese di mare” una coppia girovaga e problematica prende possesso di uno squallido appartamento in affitto. Lui, Massimo, è un uomo perennemente insoddisfatto, passa da un lavoro all’altro ma vorrebbe fare l’artista. Lei, Betta, è una donna ingenua, irrisolta, che si deprime e si annoia facilmente, e tuttavia è genuina come solo i personaggi della Ginzburg sanno essere. A Betta la nuova casa non piace, ma Massimo, che ha la speranza di trovare un lavoro nell’industria di famiglia di un suo vecchio amico, la convince a restare. Tranne che l’amico si rivelerà pieno di problemi e non lo riceverà nemmeno. Così la coppia dovrà ripartire proprio nel momento in cui Betta si sarà affezionata al luogo e alla casa. Ne “La Parrucca” li ritroviamo in un piccolo albergo isolato, dove si sono rifugiati per un guasto all’automobile. Dopo aver urlato al marito la sua rabbia e la sua frustrazione per un matrimonio che non funziona più, Betta telefona alla madre e le rivela di essere incinta di un politico con cui ha una relazione clandestina. Uno spettacolo comico, drammatico, vero, scritto con l’ironia e la leggerezza che rendono la Ginzburg unica nel panorama della narrativa e della drammaturgia italiana
Venerdì 10 marzo – Prosa – IL NODO di Johnna Adams con Ambra Angiolini e Arianna Scommegna – musiche Mauro Di Maggio e Luna Vincenti – regia Serena Sinigaglia – Società per Attori e Goldenart Production
Un’aula di una scuola pubblica. È l’ora di ricevimento per una insegnante di una classe di prima
media. È tesa, ha la testa altrove, è in attesa di una telefonata che non arriva mai. Al colloquio si presenta inaspettatamente la madre di un suo allievo. Vuole parlarle, ma non sarà un dialogo facile. Suo figlio alcuni giorni prima è stato sospeso, è tornato a casa pieno di lividi e lei vuole a tutti i costi capire il perché. È stato vittima di bullismo o forse lui stesso è stato un molestatore… forse l’insegnante l’ha trattato con asprezza… Sciogliere questo nodo, cercare la verità è l’unica possibilità a cui aggrapparsi. Perché, come conseguenza del fatto, il figlio ha commesso qualcosa di tremendo, di irreparabile. E solo un confronto durissimo tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco, soffocante senso di colpa.
Mercoledì 15 marzo– Altri percorsi – ITALIA-BRASILE 3 A 2 IL RITORNO di e con Davide Enia
Nel 2022 ricorre il doppio anniversario del quarantennale della partita al Sarrià di Barcellona e del ventennale del debutto dello spettacolo Italia – Brasile 3 a 2. La nuova messa in scena rivisita il testo originale anche in considerazione del fatto che nel frattempo il mondo è cambiato, diverse sono le urgenze, i vuoti urlano più dei pieni. Italia-Brasile 3 a 2 opera su un doppio binario: da un lato la coscienza collettiva per cui il ricordo della partita del mondiale del 1982 segna un atto identitario e comunitario, dall’altro la coscienza intima, ovvero l’operazione privata di scomposizione e ricomposizione dei temi e dei sentimenti affrontati e rapportati al proprio vissuto personale. La partita epica della nazionale contro il Brasile diventa uno strumento liberatorio, il suo ricordo è intriso di gioia e questo restituisce al dispositivo teatrale il suo ruolo di costituente della coscienza comunitaria.
Martedì 21 marzo – Prosa – ENRICO IV di Luigi Pirandello con Eros Pagni – regia di Luca De Fusco – La Pirandelliana
Un uomo che è caduto da cavallo durante una festa in maschera e si è risvegliato convinto di essere Enrico IV, il personaggio storico che stava interpretando, è una grande metafora. Con la sua figura ci fa riflettere sul grande tema della follia ma anche sulla finzione e sul teatro stesso, visto che l’uomo, di cui non conosciamo neppure il vero nome, si è talmente radicato nel suo personaggio da non volerne uscire neppure quando rinsavisce di colpo. L’arrivo dei suoi vecchi compagni di quella fatale mascherata fa esplodere tutte le contraddizioni di questa incredibile figura che vive da anni chiuso in un castello fuori dal tempo.
Martedì 28 marzo – Altri percorsi – LA CORSA DIETRO IL VENTO, Dino Buzzati o l’incanto del mondo – Drammaturgia e Regia Gioele Dix – Con Gioele Dix e Valentina Cardinali
Sotto il palazzo in cui abita un grande scrittore, piove dall’alto nel cuore della notte una pallottola di carta. Che cosa conterrà? Appunti senza importanza o versi indimenticabili da salvare? Da questo affascinante spunto, tratto da un racconto di Dino Buzzati, prende il via questo spettacolo ambientato in una sorta di laboratorio letterario, a metà fra una tipografia e un magazzino della memoria, attingendo dal ricchissimo forziere di racconti del grande scrittore bellunese – tra cui le celebri raccolte Sessanta racconti, Il colombre e In quel preciso momento – e componendo un mosaico di personaggi e vicende umane dove ognuno di noi può ritrovare tracce di sé.
Mercoledì 5 aprile– Prosa – BOSTON MARRIAGE di David Mamet con Maria Paiato e cast in via di definizione- regia di Giorgio Sangati
Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma il vocabolario ricercato da salotto lascia presto il posto a volgarità e scontri tra le due. Negli Stati Uniti, tra il XIX e il XX secolo, l’espressione Boston Marriage era usata per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti. Il Premio Pulitzer David Mamet qui se ne serve per dare il titolo a questa commedia.
Venerdì 14 aprile – Prosa – L’OMBRA DI TOTÒ Adattamento e Regia: Stefano Reali – Autore: Emilia Costantini – con Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone
Napoli, 17 aprile 1967, giorno del funerale di Totò, centoventimila persone, una ressa incredibile ma non imprevedibile, Una donna col fazzoletto nero in testa lancia un grido stridulo, additando un individuo che procede lento dietro al feretro. “Sì! Oddio! È proprio lui!”. Un uomo esclama: “Guardate là! Totò è vivo! Totò non è morto! è resuscitato!”. Il personaggio che viene indicato è praticamente sconosciuto ai più, ma per molti anni è stato a fianco del grande attore: lo ha seguito, sostenuto e spesso sostituito, soprattutto da quando Totò divenne completamente cieco. Dino Valdi (al secolo Osvaldo Natale) ne è stato infatti la controfigura, affezionata e devota. Lo spettacolo è un’intervista immaginaria, che intende tracciare una biografia non autorizzata. La vita di Totò viene raccontata in maniera assolutamente inedita da colui che ne ha rappresentato l’ombra.
Venerdì 28 aprile – Altri percorsi – SETTANTA VOLTE SETTE drammaturgia originale di Controcanto Collettivo – ideazione e regia Clara Sancricca – con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca- voce fuori campo Giorgio Stefanori
Lo spettacolo racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera, del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Eppure, racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo.
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21 tranne dove diversamente indicato.
INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA: Abbonamento a 15 spettacoli: 255 euro platea, barcacce, palchi; 180 euro loggione. Abbonamento a 10 spettacoli: 180 euro platea, barcacce, palchi; 130 euro loggione. Abbonamento a 5 spettacoli: 95 euro platea, barcacce, palchi; 70 euro loggione. Biglietti: 23 euro platea, barcacce, palchi; 18 euro loggione. Tranne: Don Giovanni: 30 euro platea/barcacce/palchi, 20 euro loggione
Calendario Prevendite (Orario biglietteria 10-17): Dal 19 al 21 settembre abbonamenti a 15 spettacoli vecchi abbonati. 22 e 23 settembre abbonamenti a 15 spettacoli nuovi abbonati. Dal 26 al 30 settembre e dal 3 al 7 ottobre abbonamenti a 5-10 spettacoli (vecchi e nuovi abbonati) e prosecuzione vendita abbonamenti a 15 spettacoli per chi ne facesse richiesta. Per gli abbonamenti a 5-10 spettacoli è obbligatorio prendere appuntamento chiamando lo 0141.399057 a partire dal 19 settembre dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17. Dall’11 ottobre vendita biglietti singoli spettacoli (anche online su www.bigliettoveloce.it e www.allive.it ) e prosecuzione vendita abbonamenti per chi ne facesse richiesta. Per informazioni Tel. 0141.399057/399040. www.comune.asti.it – www.teatroalfieriasti.it
La stagione è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, oltre che al contributo di Regione Piemonte, MIC, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Banca di Asti.