29 Settembre 2022
15:59
Al via l’aggiornamento dell’anagrafe assegnatari di casa popolare. Il Sunia a disposizione dei cittadini
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Sono iniziate ad arrivare in questi giorni le lettere dell’Atc Piemonte Sud che invitano gli assegnatari di una casa popolare a comunicare la propria situazione anagrafica e reddituale per l’aggiornamento dei dati, il calcolo del canone d’affitto mensile e l’idoneità dell’alloggio assegnato.
Sono circa 5200 le famiglie della provincia di Alessandria che attualmente vivono in un alloggio di edilizia popolare dell’area Piemonte Sud, su un totale di oltre 11 mila. L’aggiornamento dell’anagrafe degli assegnatari di casa popolare viene effettuato ogni due anni in forza della legge regionale (3/2010) che regolamenta l’accesso all’edilizia sociale per tutto il Piemonte e anche in occasione di questo nuovo appuntamento il Sunia è a disposizione dei cittadini per aiutarli a raccogliere e trasmettere i dati necessari.
Nello specifico, i documenti richiesti sono l’Isee 2022 in corso di validità, un documento di identità e, nel caso di delega a un famigliare o a un’altra persona, una lettera sottoscritta dal delegante e documento del delegato e del delegante. Qualora la situazione reddituale o famigliare fosse cambiata nel corso del 2022 è consigliato presentare un nuovo Isee (detto “corrente”).
Il Sunia, l’associazione di riferimento per gli assegnatari e più rappresentativa sul territorio, inviata a fissare un appuntamento nella sede più vicina telefonando al numero 0131308206 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 oppure a inviare un messaggio al n. 3665050807 per essere richiamati.
“L’aumento dei costi dell’energia – ha sottolineato Bruno Pasero, Segretario Provinciale della Federazione – graverà notevolmente nei bilanci delle famiglie e quelle meno abbienti che vivono negli alloggi sociali, soffriranno più di altri l’incremento delle spese di riscaldamento e acqua calda soprattutto se l’impianto è centralizzato”. Per Pasero “sarà inevitabile l’aumento delle famiglie morose e dunque un maggior ricorso al fondo sociale per chi ha i requisiti di accesso con un aggravio delle casse pubbliche“. “Una ragione in più”, ha quindi concluso, per rivedere “con urgenza” tutto il sistema di edilizia sociale pubblica “da chi legifera e regolamenta a chi gestisce il patrimonio”.