Autore Redazione
martedì
29 Settembre 2015
22:00
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Cronaca - Tortona

Effrazione all’oleodotto Eni: il Comune di Tortona adotta un’ulteriore ordinanza per un pozzo privato

Effrazione all’oleodotto Eni: il Comune di Tortona adotta un’ulteriore ordinanza per un pozzo privato

TORTONA –  Lo sversamento di idrocarburi provocato dall’effrazione di giugno all’oleodotto Eni in località Rondò potrebbe aver contaminato un altro pozzo privato del tortonese. Le ultime analisi effettuate da Eni hanno infatti evidenziato valori anomali anche nelle acque sotterranee presso Cascina Nuova. Il Settore Territorio e Ambiente del Comune di Tortona ha subito richiesto ad Arpa  e Asl di effettuare le controanalisi e, a titolo cautelativo, ha intanto adottato una ordinanza di limitazione dell’utilizzo dell’acqua del pozzo privato. Sempre a scopo precauzionale è stato inoltre interdetto l’uso di possibili fonti di accensione vicino ai punti di distribuzione dell’impianto idrico, per la possibile presenza di idrocarburi infiammabili.

Come correttamente prospettato da Arpa nelle passate settimane, gli inquinanti continuano quindi a muoversi nel terreno, anche se in questo ultimo caso le sostanze sarebbero diverse da quelle trovate nei giorni scorsi. Una differente tipologia idrocarburi che viaggia molto più lentamente e  in una direzione differente. Il pozzo privato interessato dall’ultima ordinanza del Comune di Tortona, ha spiegato il Direttore di Arpa Alessandria, Alberto Maffiotti,  si trova infatti in una zona a lato, ma piuttosto vicina al punto di effrazione, a una distanza di circa 3 km.

La soglia di attenzione rimane comunque alta, come ha spiegato anche l’assessore all’ambiente di Tortona, Davide Fara. Purtroppo, ha ricordato l’assessore, il tortonese oggi deve anche fare  i conti con un altro sversamento di idrocarburi causato da un secondo furto all’oleodotto Eni, lungo strada al confine con Castelnuovo. Anche in questo caso, ha aggiunto Fara,  sono in corso analisi e accertamenti da parte di Eni, Asl e Arpa, ma la nuova effrazione ha aumentato le preoccupazioni dell’amministrazione. “La nostra priorità, chiaramente,  è risolvere le problematiche aperte  da questi due sversamenti – ha precisato Fara – Il fatto che siano verificati due furti  a distanza ravvicinata impone però anche un ragionamento più generale sulla sicurezza degli impianti presenti sul territorio e proprio per questo  il sindaco Gianluca Bardone ha già chiesto un incontro ad Eni per fare il punto anche su questo aspetto”

A farsi portavoce preoccupazioni dei cittadini dell’area tortonese dopo il secondo furto all’oleodotto Eni è stato martedì anche il consigliere regionale del Pd, Domenico Ravetti. Durante il ‘question time’ in Regione, Ravetti ha interpellato l’assessore all’ambiente Alberto Valmaggia per avere maggiori dati sul secondo furto messo a segno in località Cascina Riccarda. Valmaggia, ha raccontato Ravetti, “ha precisato che Eni ha immediatamente effettuato i primi interventi tecnici di messa in sicurezza provvedendo alla chiusura del punto di prelievo non autorizzato utilizzato per l’effrazione e alla rimozione del terreno. L’area interessata è di circa 200 metri quadrati, in zona non urbanizzata, per cui non sono stati ravvisati pericoli immediati per la popolazione e l’ambiente”. 

Come confermato anche dal Direttore di Arpa Alessandria, Alberto Maffiotti, le analisi già effettuate nei tre pozzi più vicini al luogo dello sversamento non hanno infatti rilevato indicatori di idrocarburi. In questo secondo caso, ha precisato il Direttore di Arpa, Eni è intervenuta “tempestivamente”, asportando subito una buona parte del terreno intriso di benzina. Questa operazione ha permesso di limitare le conseguenze dello sversamento anche se  l’efficacia di questo primo intervento si vedrà solo tra qualche settimana, con i risultati delle analisi che l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente continuerà a effettuare anche nei prossimi giorni.

Tatiana Gagliano

 

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