10 Ottobre 2022
07:05
Banchieri (Confesercenti Piemonte): “Necessari aiuti immediati e robusti”
PIEMONTE – Un miliardo. A tanto ammonta la perdita del potere d’acquisto dei piemontesi nella seconda metà del 2022. La stima è dell’ufficio studi di Confesercenti secondo cui le famiglie stanno spendendo sempre di più per avere una quantità di beni in continua diminuzione. Per contrastare il prolungato aumento dei prezzi, le famiglie hanno utilizzato fino a ora i propri risparmi, rileva Confesercenti che, tuttavia, segnala che anche se la tendenza a usare la liquidità accumulata negli anni passati si dovesse mantenere, sarebbe insufficiente a compensare il calo di potere d’acquisto, con una perdita secca di consumi nei negozi e nei mercati stimabile in 300 milioni di euro per l’ultimo trimestre dell’anno. In calo non solo più gli acquisti dei beni extralimentari, più comprimibili, ma anche alimentari.
“In questo quadro – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemonte – la priorità rimane porre un freno alla corsa delle tariffe energetiche, in modo da preservare il potere d’acquisto delle famiglie e contenere il boom dei costi fissi delle imprese, motore principale dell’aumento dei prezzi. Ma il probabile crollo della spesa pone un’ulteriore criticità per le attività della distribuzione commerciale, che si attendono di vivere il Natale più freddo, dal punto di vista dei consumi, dal 2020, anno della pandemia. E dunque necessario continuare a intervenire per attutire lo shock dovuto all’aumento della crisi energetica“.
“Le risorse ci sono: tra inflazione e l’incremento dei prezzi di gas, energia e carburanti, nei primi otto mesi dell’anno il gettito Iva è aumentato di oltre 18 miliardi. Risorse destinate ad aumentare ancora nell’ultima parte dell’anno, e che devono essere restituite all’economia sotto forma di sostegni a imprese e famiglie“, conclude Banchieri.