17 Ottobre 2022
14:55
A Novi sventata l’evasione di un detenuto, ricoverato all’Ospedale: si era lanciato dal secondo piano
NOVI LIGURE – Ricoverato all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure, un detenuto del Carcere Cantiello e Gaeta di Alessandria questa notte ha tentato la fuga durante il cambio turno degli agenti di Polizia Penitenziaria di scorta. Come ha reso noto il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, con la scusa di recarsi ai servizi l’uomo si è lanciato dalla finestra del secondo piano della struttura. Immediato l’intervento degli agenti di Polizia di servizio che hanno subito bloccato il fuggitivo.
“È successo intorno a mezzanotte” ha spiegato Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sappe, “per fortuna tre agenti sono corsi subito a fermarlo mentre il quarto monitorava dalla finestra i suoi movimenti. “Come sindacato Sappe accusiamo ancora una volta l’Amministrazione Penitenziaria di scarsa attenzione sulla problematica dei detenuti ricoverati che sta rendendo il lavoro della Polizia Penitenziaria sempre più difficile. Quanto accaduto questa notte nell’ospedale di Novi Ligure deve far capire ancora di più quanto sia particolarmente stressante il lavoro in carcere per le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria e dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha lodato i poliziotti del Don Soria di Alessandria che hanno sventato la clamorosa evasione: “È solamente grazie a loro se è stato possibile sventare la clamorosa fuga all’evaso: la pronta reazione e il tempestivo intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria di scorta hanno infatti permesso di sventare il grave evento. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti e dei cittadini che in quel momento si trovavano nell’ospedale. Tutto questo porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria. Ancora una volta denunciamo le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spesso non idonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi”.
Foto di Radio Gold