27 Ottobre 2022
13:53
Siccità: “Scatta l’allerta rossa. Il Po in secca come ad agosto”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È “allerta rossa” in Piemonte a causa della siccità. Come evidenziato dalla Coldiretti, il Po è oltre 2 metri sotto lo zero idrometrico, praticamente in secca come ad agosto. Il grande fiume è fondamentale per l’ecosistema della pianura padana, dove si concentrata il 30% della produzione agricola nazionale e si trovano la metà degli allevamenti italiani. Anche gli altri corsi d’acqua soffrono la prolungata assenza di precipitazioni, con gravi ripercussioni sulle colture anche in provincia di Alessandria e, in particolare, sulla produzione di grano.
Tutte le colture in campo sono in difficoltà per l’allarme siccità fuori stagione. “Gli imprenditori agricoli stanno intervenendo addirittura con irrigazioni di soccorso per non compromettere le coltivazioni” ha spiegato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. “Il Po e la maggior parte dei suoi affluenti stanno registrando valori di magra estrema, mai osservati in passato. Esattamente come i corsi d’acqua sul territorio provinciale: la conseguenza di un mese di settembre ben al di sotto delle norme climatiche recenti è visibile dalla portata dei fiumi, come emerge dai dati del Dipartimento Rischi Naturali e Ambientali di Arpa Piemonte”.
La primavera del 2022 è stata la quinta più secca degli ultimi 65 anni, con temperature eccezionali che si sono avvicinate ai record storici del 2003. L’estate, invece, è stata la seconda più calda in Piemonte negli ultimi 65 anni. Nel mese di agosto il mix di scarse piogge ed alte temperature ha contribuito ad incrementare in maniera notevole l’evapotraspirazione proprio nel momento chiave della stagione agricola, così da deprimere il bilancio idro-climatico regionale a livelli peggiori delle annate storicamente negative come il 2003 e il 1990.
Il caldo sta anche provocando l’allungamento della fase vegetativa delle piante con il rischio di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile successivo abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni.
Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche.
“Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che quest’anno superano già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale e circa 300 milioni di euro a livello provinciale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco – Effetti del meteo che si fanno sentire da zona a zona anche con un profondo mutamento del paesaggio: la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura con danni per le quantità e la qualità dei raccolti“.