Autore Redazione
mercoledì
2 Novembre 2022
05:50
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Cronaca - Alessandria

Il cinema è morto? Risponde Pietro Lombardi dell’Alessandria Film Festival

Il cinema è morto? Risponde Pietro Lombardi dell’Alessandria Film Festival

ALESSANDRIA – La sua è la visione di un appassionato, ma anche quella di un ragazzo della generazione Zeta che può aiutare a comprendere se i giovani abbiano perso l’abitudine di andare al cinema. È colpa delle piattaforme streaming, dei prezzi troppo alti tra biglietti e pop-corn, di sale e infrastrutture inadeguate e della loro scomparsa nelle città, o di mancanza di qualità e varietà dei film? Lo abbiamo chiesto a Pietro Lombardi, presidente dell’associazione cinematografica “Requiem for a film” e direttore artistico dell’Alessandria Film Festival.

“I gruppi di giovani che al sabato quando piove vanno al cinema sono pochissimi ormai. Non è colpa dei ragazzi che dicono di non avere più voglia perché lì capisco: andare al cinema una volta a settimana costa loro un bel po’. Mettendomi nei panni di uno studente, soprattutto fuorisede, andare al cinema magari a otto, nove euro a serata capisco che non sia poco. Da un punto di vista esterno il costo del biglietto comunque è raddoppiato, ma allo stesso tempo non mi sento di colpevolizzare il cinema, perché i costi sono diventati altissimi e i ricavi sempre meno”.

In questi anni si è perso un po’ il rito della visione in sala: “Prima il cinema era una cosa di famiglia o di compagnia: c’erano le comitive che andavano al cinema e i genitori che portavano i bambini. Qui in Italia paghi tanto per avere troppo poco. Non è una critica verso il cinema ad Alessandria: secondo me la città ha perso l’abitudine perché è scomparso tutto. Prima c’erano tante opportunità: da bambino andavo all’Alessandrino e al Galleria ed erano sempre pieni, mentre adesso l’UCI è l’unico posto dove dovrebbe esserci una varietà di sette/otto film. In generale la gente non va più al cinema perché, tra l’altro, i film in sala sono peggiorati. Ormai vanno solo i titoli di cartello come i film dei supereroi o i film proprio commerciali. Si è persa l’abitudine di guardare film d’autore. Il Kristalli è uno dei pochi baluardi che regge un po’ con la qualità, perché trovi magari un film d’autore o un film coreano e quindi respiri ancora un certo tipo di cinema che poi non troverai neanche sulle piattaforme”.

Per Lombardi, non è così vero che le varie piattaforme streaming abbiano ucciso il cinema: “Il problema secondo me è stato il trend di accomodarsi allo smart, ovvero il poter vedere tutti i film a casa durante il lockdown. Da lì, tutte le grandi major hanno creato la loro distribuzione streaming e c’è stato un messaggio del tipo: “Non lo vuoi vedere al cinema? Ok tranquillo, intanto fra trenta giorni esce poi su una piattaforma”. Netflix, ad esempio, ha creato solamente un pensiero di comodità all’interno del nostro cervello che, con l’aumento e l’invasione di nuovi servizi di streaming, ha ucciso il pensiero di poter andare al cinema”.

Lombardi sottolinea che, tolti pochi film come Blonde – che ha visto al Festival di Venezia e ha detto che in sala rende un’altra cosa – il prodotto di Netflix non è cinematografico: “I film finiscono lì poiché Netflix è l’unico che ha il potere economico di finanziarne alcuni che ormai non verrebbero più finanziati perché troppo costosi e dai pochi incassi. Il livello medio dei multisala è bassissimo: ce ne sono alcuni che cadono a pezzi perché i costi sono troppo alti e gli incassi troppo bassi”.

Tra la pagina Instagram di “Requiem for a film”, il “Drive In” e l’ “Alessandria Film Festival”, in città Lombardi e la sua squadra cercano di proporre iniziative che vadano al di là della solita soluzione cinematografica: Qui ad Alessandria gli eventi sono sempre andati tutti molto bene. Non ricordo una prima serata del “Drive In” che non fosse pieno e l’Alessandria Film Festival, così come l’ “Adelio Ferrero”, ha radunato tantissime persone. Sono tutti eventi che fanno bene alla città e allo stesso tempo se tu vai in un’altra città ce ne sono sempre molti di più. Chi viene ai Festival è comunque qualcuno che un minimo è interessato a questo tipo di arte. In tutta Italia ora ci sono troppi pochi aiuti al settore cinematografico. Ad esempio con il cinema a 3,50 euro – Cinema in Festa, dal 18 al 22 settembre scorso – l’affluenza era aumentata, ma non può bastare una settimana: si dovrebbe riuscire ad abbassare il costo dei biglietti per un’intera annata e vedere se funziona.

La consapevolezza di Pietro Lombardi è che alle città un singolo evento faccia solo che bene, ma sia un placebo:Funziona tanto secondo me se riesci ad avvicinare i giovani con ingressi più facilitati”.

 

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