7 Novembre 2022
15:55
Solvay annuncia: “Completata bonifica da cromo nell’area ex-Sclopis”
ALESSANDRIA – Solvay ha annunciato di aver completato con esito positivo la bonifica nell’area ex-Sclopis. “Un ulteriore importante passo avanti“, ha spiegato l’azienda, “nella bonifica della contaminazione storica da cromo esavalente nei terreni dello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo“. L’intervento rientra nelle attività di bonifica e messa in sicurezza del sito di Spinetta avviato nel 2011 secondo il progetto di Messa in Sicurezza Operativa e Bonifica approvato dagli Enti, “per il quale Solvay ha già speso 36 milioni di euro e approvato altri 29 milioni per i prossimi anni.” Nell’area ex Sclopis, aggiunge Solvay, “sono stati efficacemente trattati 1.790 metri cubi di terreno, su una superficie pari a quasi 2 campi da tennis. Solo per questo intervento, circa 30 persone hanno unito forze e conoscenze per raggiungere l’obiettivo, impiegando complessivamente oltre 3.800 ore di lavoro. Un’operazione che ha coinvolto circa 30 persone, impiegando complessivamente oltre 3.800 ore di lavoro”.
La bonifica riguarda “problematiche ambientali ereditate da più di un secolo di storia industriale e risalenti a decenni prima che il Gruppo acquisisse lo stabilimento”. Si tratta del cromo, non più utilizzato dagli anni ’60 la cui “contaminazione risale ai primi anni ’40 del secolo scorso durante la gestione della precedente proprietà“.
Solvay ha già realizzato “interventi di risanamento per quasi il 60% delle aree storicamente interessate dalla presenza di questa sostanza. La tecnologia di bonifica ISCR è stata studiata e sviluppata in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale di Alessandria, validata da ARPA, e permette la bonifica del cromo esavalente attraverso iniezioni nel terreno di una particolare sostanza, il ditionito di sodio. La bonifica, eseguita secondo questa tecnica, permette di bonificare l’area evitando di rimuovere il terreno e trasferire l’inquinamento altrove (ad esempio verso discarica), ed inoltre consente di non dover sfruttare nuove risorse naturali per reperire il terreno pulito necessario al riempimento dello scavo. Una scelta pienamente in linea con lo spirito del Testo Unico Ambientale”.
Solvay ha intanto annunciato che le bonifiche non si fermeranno e “infatti, è già in fase avanzata di studio il progetto che coinvolge un’altra area dello stabilimento e, entro l’anno, verrà altresì avviato un Piano di Indagini Integrative volto alla progettazione di una ulteriore area da bonificare“.