21 Novembre 2022
05:14
Inquinamento e salute: per il primario Salio necessario intervenire sulla riduzione del traffico
ALESSANDRIA – Se il dottor Mario Salio, primario del reparto di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio di Alessandria avesse la bacchetta magica e la possibilità di poter intervenire immediatamente sull’inquinamento atmosferico cittadino ridurrebbe il traffico veicolare in centro. Il medico ha risposto così alla domanda del Presidente della Commissione Sicurezza e Ambiente del Comune di Alessandria, Adriano Di Saverio, che ha invitato la politica alessandrina a ragionare sulla pessima posizione della città nella classifica Ecosistema Urbano di Legambiente. Il piazzamento al terzultimo posto ha indotto l’amministrazione ad analizzare in particolare la questione smog anche per capire come incida sulla salute della collettività. Un approfondimento necessario, ha detto Di Saverio, perché “è più importante prevenire le malattie anziché intervenire ex post“.
D’altra parte l’Oms, pur disponendo limiti più severi rispetto all’Unione europea sull’inquinamento, mette in guardia sull’incremento dei tumori al polmone dovuti ai fattori esterni collegati alla qualità dell’aria. Una correlazione confermata dal dottor Salio e riportata anche in commissione pur sottolineando che, nonostante i numerosi dati in possesso al momento, si debba parlare di “impressioni” basate, per ora, sul lavoro continuo in ospedale. “Il rapporto tra inquinamento ambientale e patologie dell’apparato respiratorio è acclarato – ha spiegato. Nel nostro reparto vediamo moltissima patologia correlata con l’ambiente, da quella neoplastica dell’apparato respiratorio a quella ostruttiva sempre del sistema respiratorio, entrambe correlate con il fumo e l’inquinamento ambientale“. Tuttavia l’elemento allarmante emerge dall’andamento di queste malattie nel tempo. “La cosa notata negli anni è l’aumento di queste patologie in persone che non fumano, sia per neoplasie che per patologie croniche delle vie respiratorie, mentre una volta erano quasi esclusivamente a carico di persone che fumavano“. Ora questa situazione si riscontra anche “in persone che fumano poco, che hanno smesso da tempo, o addirittura che non fumano proprio. Sono impressioni perché ci vorrebbero dei dati robusti ma si nota un aumento dell’incidenza sulla salute dell’inquinamento atmosferico rispetto a quella del fumo“.
Ad aggravare lo scenario ambientale della città anche alcune situazioni a Spinetta dove il “discorso cambia ed è più specifico sui Pfas. Si tratta di inquinanti molto persistenti anche nell’organismo umano e tendono ad accumularsi perciò possono, nel corso di molti anni, aumentare sempre di più e incrementare il rischio di patologie“. Un rischio che al momento si traduce “nell’impressione che il mesotelioma, nella zona di Spinetta, possa avere una incidenza maggiore: un’impressione che abbiamo avuto da molto tempo“. Salio specifica più volte l’assenza di studi circostanziati ma pone un problema di qualità ambientale per Alessandria che deve essere affrontato. Sul fronte della città, in particolare, l’ipotesi auspicabile, dal punto di vista sanitario, per un miglioramento concreto, sempre tenendo conto della sfortunata collocazione geografica e della necessità di agire in rete con altre città, “è quella di ridurre il traffico. Tutti gli altri fattori, come le emissioni industriali o quelle attribuibili al riscaldamento hanno uno scarso impatto“.
Una partita che deve andare di pari passo con una presa di posizione concreta da parte dell’amministrazione, come ha sottolineato Gianni Ivaldi. Il consigliere infatti ha proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro che metta insieme i vari soggetti esperti del settore per dare concretezza ai dati che ognuno possiede e suffragare quelle che al momento sono impressioni. Metodo di lavoro che il dottor Salio ha caldeggiato soprattutto alla luce del percorso verso l’Irccs intrapreso dall’Ospedale, incentrato su patologie ambientali. In questo modo, ha puntualizzato si potrebbe “arrivare a qualcosa di più definito e valido dal punto di vista scientifico”. La questione ambientale dovrebbe essere appannaggio di tutti, insomma. Ed è per questo, ha concluso Giovanni Barosini, che è necessario “convocare un consiglio comunale aperto”.