23 Novembre 2022
15:30
Alessandria inaugura la panchina rossa. Ricorderà come la violenza sulle donne sia sconfitta per società
PIEMONTE – Anche Alessandria avrà la prima panchina rossa per l’eliminazione della violenza contro le donne. Sarà inaugurata venerdì 25 novembre, ad Alessandria, su iniziativa di Cgil, Cisl e Uil, con la collaborazione del Comune. I sindacati e l’Amministrazione hanno voluto collocare in uno spazio pubblico questo simbolo della lotta al femminicidio, esattamente all’interno dell’Area giochi di Via Pietro Campi, lato Scuola primaria Morbelli (quartiere Cristo). L’inaugurazione è fissata alle 10 del 25 novembre alla presenza di Marica Barrera, Vicesindaco di Alessandria. Sulla panchina verrà posta una targa che riporta la frase “La violenza sulle donne è una sconfitta per la società“. Inoltre accanto ai loghi di Cgil, Cisl,Uil e Comune di Alessandria ci sarà il logo panchine rosse degli Stati Generali delle Donne che ha ideato il progetto e posizionato la prima Panchina Rossa a Lomello nel 2016.
“Siamo contente che la nostra città abbia un simbolo contro la violenza sulle donne e i femminicidi che, come ci riportano i fatti di cronaca, sono sempre presenti. Con la sua posa commemoriamo simbolicamente tutte le donne vittime di violenza per mano maschile che non sono più tra noi. La panchina rammenta che violenza e discriminazione non devono mai più esistere – spiegano le parti sociali Cgil, Cisl e Uil”.
“La posa della panchina rossa nella città di Alessandria – dichiara il Vicesindaco di Alessandria, Marica Barrera – testimonia l’impegno dell’Amministrazione nel favorire il buon lavoro delle donne e degli uomini impegnate nelle istituzioni cittadine che hanno come scopo lo sviluppo della nostra città, anche sotto il punto di vista delle tutele e dei diritti. La panchina rossa è un arredo urbano che si trasforma in simbolo con un duplice fine: la sensibilizzazione riguardo la piaga sociale della violenza di genere, domestica e psicologica, sullo stalking e sul femminicidio; il ricordo delle donne vittime di questi reati proprio in virtù del loro genere. Ringraziamo le tre sigle sindacali coinvolte che hanno promosso unitariamente questa importante iniziativa, anche a testimonianza di un lavoro quotidiano che Cgil, Cisl e Uil compiono nella tutela dei diritti acquisiti e sull’avanzamento di quelli ancora negati; si tratta di un contribuito prezioso perché la capillarità della loro presenza sul territorio è un punto di forza utilissimo anche in questo ambito nel quale l’aiuto attivo è fondamentale“.