Autore Redazione
venerdì
23 Dicembre 2022
14:45
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Cronaca - Alessandria

Cia Alessandria ringrazia Fornaro e Molinari per sostegno agli agricoltori

Cia Alessandria ringrazia Fornaro e Molinari per sostegno agli agricoltori

ALESSANDRIA – Cia Alessandria ringrazia i parlamentari Riccardo Molinari e Federico Fornaro per l’impegno profuso che ha portato a buoni risultati di partenza, in accoglimento delle richieste presentate dall’Organizzazione avanzate anche al convegno Cia dello scorso 16 dicembre a Palazzo Monferrato.

In particolare, l’onorevole Fornaro ha lavorato agli aiuti strutturali in arrivo per le imprese agricole colpite dalla Flavescenza Dorata, patologia che colpisce la viticoltura alessandrina, con un emendamento alla manovra che prevede l’istituzione di un fondo presso il Ministero dell’agricoltura, con una dotazione di 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni all’anno dal 2024, per sostituire le piante di vite estirpate nei vigneti colpiti dalla malattia. L’onorevole Molinari è stato primo firmatario di un emendamento che interessa 800 mila euro (400 mila nel 2023, 400 mila nel 2024) che andranno a sostegno delle aziende faunistico venatorie dell’Alessandrino che non hanno potuto lavorare per lo stop all’attività venatoria causato dalla Peste suina africana (Psa).

Commentano Daniela Ferrando e Paolo Viarenghi, presidente e direttore Cia Alessandria: «Ringraziamo gli onorevoli Fornaro e Molinari per l’attenzione verso il nostro comparto. I risultati raggiunti sono buoni ma ci sono ancora molti passi da compiere. La Flavescenza Dorata della vite sta esplodendo nuovamente anche in provincia di Alessandria e si dovrà ragionare sulla ricerca scientifica per individuare principi attivi efficaci che permettano in futuro di evitare l’estirpazione e il reimpianto dei vigneti colpiti dalla malattia. Quanto alla Psa, il nuovo Governo dovrà affrontare in maniera straordinaria la situazione, come straordinario è il problema. L’abbattimento nelle città dei cinghiali è un buon segnale di intenzione di risoluzione, ma il problema è strutturale da molti anni, è necessario cambiare la normativa in materia».

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