Autore Redazione
sabato
31 Dicembre 2022
13:47
Condividi
Cronaca - Alessandria

Addio a Benedetto XVI: “Aveva Alessandria nel suo cuore e amava conversare di fatti alessandrini”

Addio a Benedetto XVI: “Aveva Alessandria nel suo cuore e amava conversare di fatti alessandrini”

ALESSANDRIA – Il Papa Emerito Benedetto XVI aveva “un legame particolare” con Alessandria. Come ha ricordato Luciano Orsini, delegato vescovile per i Beni Culturali della Diocesi e docente e consultore emerito per i Beni Culturali della Santa Sede, Joseph Ratzinger venne due volte ad Alessandria quando era Cardinale.

La prima volta, ha ricordato Orsini, nel 1984, quando era Vescovo Ferdinando Maggioni, per l’ordinazione episcopale di Monsignor Alberto Bovone, divenuto Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, di cui l’allora Cardinale Ratzinger era Prefetto. In quell’occasione il futuro Pontefice partecipò anche alla processione della Madonna della Salve e lo fece di nuovo  negli anni ’90, quando era Vescovo Fernando Charrier.

Il Papa Emerito, mancato questa mattina all’età di 95 anni, ha spiegato Luciano Orsini, ebbe infatti uno stretto rapporto di collaborazione e amicizia con il Cardinale Alberto Bovone, originario di Frugarolo e tramite lui con il territorio Alessandrino.

Quando il diacono Orsini fu incaricato del riordino e della catalogazione del Sacrarium Apostolicum tutti i mercoledì mattina incontrava nella Piazza del Sant’Uffizio a Roma l’allora Cardile Ratzinger e insieme al Cardinale Bovone si “intrattenevano in discorsi alessandrini”.

Quelle conversazioni rimasero ben impresse nella mente di Ratzinger. Diventato Papa, Benedetto XVI ricordò a Orsini quegli incontri e il suo legame con Alessandria nel 2012, quando Versaldi venne elevato alla Porpora.

Benedetto XVI, ha sottolineato Luciano Orsini, “era un Papa sempre attento a chi si rivolgeva a lui, sempre disponibile e sempre con il cuore pronto ad accogliere l’umanità. Un grande Pontefice, un grande Pastore, “un umile servo della vigna” come amava definirsi. Per me rimane il ricordo dei tanti incontri romani avuti quando era cardinale e amava conversare di “cose alessandrine”. Una realtà che era nel suo cuore”.

Condividi