4 Gennaio 2023
05:30
Saldi: in calo la spesa dei piemontesi. In media budget di 140-160 euro
PIEMONTE – Come per il Natale appena trascorso, inflazione e incertezza economica condizioneranno anche i saldi, che in Piemonte inizieranno domani, giovedì 5 gennaio, e andranno avanti fino al 2 marzo: da un’indagine dell’ufficio studi di Confesercenti risultano in calo, anche se non drammatico, sia la spesa media (140/160 euro contro i 150/180 della scorsa stagione), sia la percentuale dei consumatori che dichiara di voler approfittare degli sconti (40% contro il 42% dei precedenti saldi invernali). Caute anche le aspettative dei commercianti: dopo festività all’insegna del risparmio, la clientela non pare orientata a compensare del tutto con i saldi le minori spese delle settimane precedenti. Gli sconti saranno da subito piuttosto elevati: 30-40%, ma in molti casi anche il 50% e i negozi che aderiranno alle prossime vendite di fine stagione sarà oltre il 90% dei quasi 1700 negozi cittadini di abbigliamento e calzature (circa 2800 con la provincia).
“Purtroppo – commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – l’unica cosa non in saldo sono le bollette e le rate dei mutui. Secondo i nostri calcoli, circa un terzo delle tredicesime è stato impiegato per far fronte ai soli aumenti di gas ed energia elettrica: è difficile, perciò, aspettarsi grandi risultati in termini di consumi. L’aumento dei prezzi riguarda anche i beni di prima necessità a cominciare dagli alimentari: inevitabilmente, ogni altra spesa passa in secondo piano. Una situazione preoccupante che mette a dura prova i bilanci delle famiglie, ma anche la sostenibilità economica delle imprese. Speriamo che sia proprio la prospettiva di risparmiare in un momento così difficile a indurre i consumatori agli acquisti“.
Secondo l’indagine, il 40% dei piemontesi (contro il 42% dello scorso anno) ha già programmato di utilizzare i saldi per acquistare uno o più prodotti, specialmente nel settore dell’abbigliamento, preferito da oltre l’80% degli acquirenti, il resto si dichiara orientato verso l’elettronica e gli accessori per la casa. Un altro 40% si riserva di decidere se acquistare sulla base delle offerte che riscontrerà. Il budget medio previsto non supera i 160 euro, in calo rispetto ai saldi invernali precedenti; ma il 51% dei consumatori (percentuale in aumento di due punti percentuali rispetto allo scorso anno) dichiara che non spenderà più di 100 euro.
Rimangono nei canoni consueti le preferenze dei consumatori: al primo posto le scarpe; poi capispalla (cappotti e giacche), camiceria e maglieria, intimo, pelletteria (cinture, accessori, borse). Inoltre, nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi riguardano per una parte ancora significativa i negozi fisici: la percentuale di chi sceglierà i negozi di vicinato sale al 30% (rispetto al 26% dello scorso anno), a cui si aggiunge una percentuale quasi analoga (27%) di consumatori che si rivolgerà a quelli di catena o collocati nei centri commerciali.
“È un momento non particolarmente felice per il nostro settore, stretto fra la crisi dei consumi e la miriade di sconti ai quali ormai i consumatori sono abituati durante tutto l’anno, a partire da un Black Friday, che ormai non dura più un giorno, ma intere settimane“, osserva Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, la federazione dell’abbigliamento e delle calzature, che conclude: “ci conforta la tendenza di un ritorno dei clienti ai negozi di vicinato, nei quali possono trovare qualità, competenza e servizio“.