Autore Redazione
giovedì
5 Gennaio 2023
09:38
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Cronaca - Alessandria

Deposito nazionale nucleare: sindaci e Presidente della Provincia scrivono al Governo e chiedono incontro

Deposito nazionale nucleare: sindaci e Presidente della Provincia scrivono al Governo e chiedono incontro

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Con una lettera inviata al Governo oggi, giovedì 5 gennaio 2023 i sindaci dei Comuni di Alessandria, Bosco Marengo, Castelletto Monferrato, Castelnuovo Bormida, Frugarolo, Fubine Monferrato, Oviglio, Quargnento, Sezzadio, insieme al Presidente della Provincia di Alessandria, hanno espresso le loro perplessità e criticità in merito al processo di studio e consultazione pubblica effettuata da Sogin S.p.a. relativamente alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) allo scopo di pervenire all’approvazione della Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) per la localizzazione del Deposito Nucleare Nazionale.

Nel documento, spiega il sindaco di Castelletto Monferrato, Gianluca Colletti, “abbiamo voluto ricordare quanto i nostri Comuni, la nostra Provincia e la regione Piemonte abbiano già dato in termini di pressione ambientale. I nostri luoghi che hanno vissuto nel ‘900 le diverse fasi dell’industrializzazione e dello sviluppo tecnologico italiano, portando crescita e lavoro non solo per i piemontesi, hanno subito pesanti ricadute negative sull’ambiente determinanti forti esigenze di costose ed impegnative bonifiche. Gli esempi più conosciuti sono quelli della lavorazione dell’amianto (ex Eternit di Casale Monferrato) o del sito dell’ex Acna di Cengio, che per decenni ha inquinato il fiume Bormida, e i cui rifiuti speciali, dopo la chiusura, sono solamente oggetto di messa in sicurezza locale e non sono ancora stati smaltiti. Non dobbiamo dimenticare il polo chimico di Spinetta Marengo sede di attività tecnologicamente avanzate ma rientranti tra quelle a “rischio di incidente rilevante” con le conseguenti fasce territoriali di rischio”.

Colletti ricorda anche come il territorio non abbia mai assunto un atteggiamento pregiudiziale verso gli insediamenti o le infrastrutture come testimoniano gli impianti del vecchio ciclo del nucleare a Bosco Marengo o a Trino Vercellese e Saluggia posti ai confini della provincia o la costruzione del terzo valico nel settore ferroviario, però è evidente che il nostro territorio non può essere oggetto di ulteriori e rilevanti pressioni ambientali avendo invece necessità di bonifiche, migliore compatibilità ambientali e trasformazioni ecologiche.

A tutto questo si aggiungono “diverse criticità di carattere idrogeologico, dissesti, frane, zone sottoposte ad alluvioni tali da costituire ampie limitazioni all’utilizzo del suolo anche in considerazione della conformazione pedemontana“. Uno scenario che si aggiunge alla necessità di “interventi urgenti di difesa e messa in sicurezza del suolo” lungo le aste di Tanaro e Bormida, aspetti prioritari prima di ogni “installazione di qualsiasi infrastruttura impattante per il nostro territorio. Ricordiamo le grandi alluvioni del bacino del Tanaro (1994) e del bacino del Po (2000) oltre a ripetuti eventi nei sottobacini alessandrini. Nella memoria tecnica allegata redatta dalla Provincia oltre a dette considerazioni si fa riferimento puntuale alle questioni legate alle falde sotterranee potenzialmente interessate dalla costruzione del Deposito ai fini dei criteri di esclusione preventiva applicabili alle localizzazioni proposte“.

Nella lettera sindaci e Presidente della Provincia di Alessandria ricordano infine la vocazione agricola del territorio, con produzione di prodotti DOP e IGP, oltre al riconoscimento, dal 2014, quale Patrimonio Mondiale dell’Unesco “dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe Roero e Monferrato”.  Alcune delle aree individuate da Sogin per l’installazione del Deposito Nazionale di rifiuti ricadono infatti sul sito Unesco. “Le nostre posizioni basate su aspetti tecnici e non ideologici, sono interamente approfondite e riportate nella documentazione inviata a Sogin S.p.a. nella fase della “consultazione pubblica”, che abbiamo inoltrato al nuovo Governo per una Sua diretta disamina. Nel contempo – prosegue il Sindaco Colletti – abbiamo comunicato al nuovo Governo che a nostro parere Sogin non ha approfondito adeguatamente le nostre controdeduzioni alla loro proposta di installazione del Deposito Nazionale. Di fatto le osservazioni presentate avrebbero dovuto comportare da subito un’esclusione dei territori dell’alessandrino in quanto incompatibili con i criteri generali di localizzazione e con la normativa di riferimento.

Per tutte queste ragioni i rappresentanti dei territori hanno chiesto un incontro con il Ministro Pichetto che permetta di “confrontarci direttamente e liberarci una volta per tutte di questa sconsiderata proposta di installazione del Deposito Nazionale di scorie nucleari sul nostro territorio. Se non avremo adeguate risposte ci organizzeremo con la popolazione per una grande mobilitazione di piazza“.

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