Autore Redazione
lunedì
9 Gennaio 2023
16:20
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Cronaca - Alessandria

Peste suina. Confagricoltura: “I tempi stringono ma ancora solo 105 Km di rete sui 170 previsti”

Peste suina. Confagricoltura: “I tempi stringono ma ancora solo 105 Km di rete sui 170 previsti”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Confagricoltura Alessandria sollecita la conclusione dei lavori per realizzare la rete tra Piemonte e Liguria che dovrebbe scongiurare il diffondersi della peste suina africana tra i cinghiali. La proroga dello stato di emergenza per l’associazione agricola sarà certamente utile per completare l’opera ma “i tempi stringono” ha esortato Confagricoltura. “A un anno dallo scoppio dell’emergenza sono ancora solo 105 sui 170 previsti i chilometri di rete realizzata – ha sottolineato la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco Dobbiamo andare a velocità doppia se realmente vogliamo contenere il contagio che proprio nei mesi invernali ha una spiccata capacità di propagarsi tra i selvatici”.

A oggi, ha ricordato l’associazione agricola, sono 1977 i cinghiali abbattuti in Piemonte per contrastare il diffondersi della PSA, secondo i dati dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, mentre il monitoraggio della situazione epidemiologia ad oggi riporta 186 casi accertati in Piemonte.

In provincia di Alessandriaaggiunge Cristina Bagnasco direttore di Confagricoltura Alessandria – chiediamo con forza che agli imprenditori agricoli dediti all’allevamento di suini che hanno dovuto procedere agli abbattimenti dei capi vengano garantiti i ristori anche per il secondo semestre del 2022 e per il 2023 per il cosiddetto ‘vuoto sanitario. Ci stiamo inoltre assicurando che gli allevatori non rientranti nella ‘zona rossa’ mettano in campo tutte le misure relative alla biosicurezza, anche grazie ai fondi stanziati con la Misura 5.1.1 del PSR, ma non vogliamo che il comparto venga ulteriormente penalizzato”.

Conclude Paola Sacco: “Da parte dei nostri allevatori c’è l’impegno ad applicare tutte le pratiche virtuose e al rispetto delle prescrizioni; dobbiamo essere altrettanto sicuri che possano ripartire con l’attività non appena le condizioni lo consentano. Ribadiamo pertanto la necessità di istituire un tavolo permanete, necessario non solo per monitorare l’andamento dell’epidemia ma anche per pianificare con certezza gli abbattimenti e lo smaltimento degli ungulati, nel momento in potranno riprendere i piani di contenimento nelle zone dove la caccia è interdetta fino al completamento della recinzione. La politica deve aver il coraggio di fare delle scelte strategiche per tutelare i vari comparti agricoli. Chiediamo alla Regione di accelerare il processo di depopolamento, di ricerca e analisi delle carcasse e al Commissario straordinario di insistere per il reperimento delle risorse economiche necessarie per completare le opere di recinzione delle zone colpite”.

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