Autore Redazione
giovedì
12 Gennaio 2023
05:29
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Cronaca - Alessandria

Ad Alessandria i senzatetto eterni fantasmi per colpa dei troppi “senza fissa dimora” all’Anagrafe

Ad Alessandria i senzatetto eterni fantasmi per colpa dei troppi “senza fissa dimora” all’Anagrafe

ALESSANDRIA – I dati Istat sulla “significativa” presenza di senzatetto ad Alessandria pubblicati nei giorni scorsi da Radiogold.it hanno riacceso i riflettori sull’esigenza di interventi a sostegno delle fasce deboli. Il numero di clochard ad Alessandria, ha spiegato Fabio Scaltritti della Casa di quartiere, realtà che da anni segue queste persone con continue attività di assistenza, ha raggiunto le 140 unitàed è necessario accelerare per poter fornire importanti contributi a queste persone“. Il problema, spiega, è che “progetti già pronti spesso subiscono violenti ritardi a causa delle lunghe procedure delle istituzioni“.

Per esempio – continua Scaltritti – potremmo già installare un bagno pubblico a servizio delle 4 roulotte disponibili per i senzatetto ma al momento è tutto fermo“. Gli uffici, puntualizza Scaltritti, fanno il possibile ma la macchina organizzativa dei vari enti è in forte difficoltà, nonostante lo sforzo degli impiegati. Tutto questo però produce ritardi che finiscono per inficiare progetti e aiuti che potrebbero cambiare la vita di molti. Poi, prosegue Scaltritti, ci sono alcune anomalie come quelle legate alle carte di identità da riconoscere ai clochard. “Ad Alessandria attualmente ci sono oltre 600 persone iscritte come ‘senza fissa dimora’. Davanti a questo numero ci viene detto che non possono essere concesse altre carte di identità ai clochard ma è un enorme problema perché la Regione ci dice di procedere regolarizzando queste persone mentre da noi facciamo i conti con questi ostacoli“. Scaltritti invita a ripensare la situazione perché oggi, molti tra quelli che figurano come “senza fissa dimora” in realtà hanno usato questo escamotage per sfuggire ai creditori o a condanne penali, mentre in realtà hanno una casa o vivono con i familiari, togliendo però la possibilità di avere documenti e diritti a veri senza tetto. Intervenire anche in questo ambito, spiega Scaltritti, è determinante per intraprendere un percorso di civiltà necessario per un fenomeno che sta diventando sempre più complesso e che dovrebbe responsabilizzare tutti.

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