Autore Redazione
giovedì
19 Gennaio 2023
09:17
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Cronaca - Alessandria

Il Nursing Up deluso dall’aumento ai soli medici (per ora): “Infermieri piemontesi delusi”

Il Nursing Up deluso dall’aumento ai soli medici (per ora): “Infermieri piemontesi delusi”

PIEMONTE – «È doveroso accogliere e dare voce alla  rabbia e al disappunto degli infermieri piemontesi, alle prese con la notizia, ennesimo paradosso messo in atto dalle nostre Regioni, di aumentare gli stipendi dei medici che lavorano nei pronto soccorsi, con incentivi economici che vanno dai 40 ai 100 euro l’ora, lasciando, almeno per il momento, con un pugno di mosche nelle mani, tutti gli altri operatori sanitari e i professionisti del comparto non medico». Questo il pensiero del Nurisng Up, il sindacato degli infermieri, delusi dall’atteggiamento nei confronti di una categoria sempre in prima linea.

Come spiegato da Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Upsolo pochi giorni fa, abbiamo portato all’attenzione della collettività, l’emergenza di una regione Piemonte che non è più in grado, in particolare negli ospedali di Torino e provincia, di affrontare il fabbisogno una mole di pazienti che diventa insostenibile proprio nei fine settimana, quando tra il Molinette, il Regina Margherita, e gli altri nosocomi della cintura torinese, le richieste di intervento aumentano a dismisura, dal momento che i medici di base vengono meno. I numeri parlano chiaro: nei week end gli operatori sanitari dei pronto soccorsi piemontesi, vivono la realtà di un picco di pazienti che tocca, solo nei nosocomi cittadini, gli oltre mille accessi in meno di 24 ore“. 

Secondo il sindacato si tratta di situazioni di non particolare gravità facilmente gestibili attraverso una sanità di prossimità che consentirebbe il più che indispensabile decongestionamento dei pronto soccorsi, “limitando i casi solo a quelli che richiedono un pronto intervento da parte del personale medico e quello infermieristico. “Ma siamo di fronte a un vicolo cieco senza uscita: dal momento che mancano all’appello oltre 4mila infermieri nella sanità pubblica piemontese, e il piano degli infermieri di famiglia, a supporto dei medici di base, di per se già pochi, non è mai decollato“. Il Nursind contesta quindi il provvedimento approvato dall’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, che “approva incentivi solo a vantaggio del personale medico dei pronti soccorsi. Secondo Icardi  i medici urgentisti svolgono un lavoro particolarmente stressante e non di rado si trovano a ricoprire anche un ruolo di servizio sociale, visto l’alto numero di codici verdi e di accessi impropri al Pronto soccorso”.

Vorremmo ricordare all’assessore Icardi che ci sono infermieri che, allo stesso modo, nei pronto soccorsi italiani, si ritrovano, in aree triage, spesso anche da soli, a sostenere il peso di decine di pazienti, alle prese anche con carenze strutturali e assenze di posti letto (ne servirebbero 180 in più in tutti gli ospedali cittadini) che finiscono con il causare disservizi, come quello delle barelle del Molinette, su cui, ci dicono i nostri referenti, i pazienti in attesa di ricovero sono costretti a stazionare anche per due o tre giorni. E sappiamo bene che queste lacune sfociano in rabbia che trasforma gli infermieri in pericolosi capri espiatori”.

Mentre raccontiamo alla collettività quanto sta accadendo nella “tormentata” sanità piemontese – aggiunge Antonio De Palma, Presidente nazionale del Nursing Up – prendiamo anche atto delle dichiarazioni del presidente della giunta Alberto Cirio, che promette che presto i riconoscimenti economici toccheranno anche la sfera degli infermieri con un provvedimento ad hoc. Non possiamo che augurarci che questo accada davvero e che non si tratti di ennesime promesse vane. Dal Nursing Up  vigileremo in tal senso,  e su ciò che accade negli ospedali piemontesi“.

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