Autore Redazione
lunedì
19 Ottobre 2015
22:00
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Cronaca - Novi Ligure

Altro che coltivare il loro orticello. Ecco i contadini del futuro del Ciampini Boccardo

Altro che coltivare il loro orticello. Ecco i contadini del futuro del Ciampini Boccardo

NOVI LIGURE – Studiano estimo, le politiche agricole comunitarie e hanno già competenze nella programmazione delle colture. I contadini del futuro non si limitano a lavorare la terra ma hanno le competenze per diventare dei piccoli manager. La schiera dei “farmers” del futuro a giugno si arricchirà di 13 nuove matricole, i maturandi  del corso di “Agraria Agroalimentare Agroindustria” dell’Istituto Ciampini Boccardo di Novi Ligure. I ragazzi, ha spiegato il professor Maurizio Zailo, negli ultimi 5 anni hanno fatto una vera e propria “palestra di terra”. Partiti dal lavoro nella serra allestita nel cortile della scuola, gli studenti si sono poi “allargati”. Grazie alla convenzione stipulata con l’azienda  F.lli Gemme di Fresonara, gli alunni hanno coltivato 5000 metri di terra piantando noccioleti, una vigna e recuperando anche una particolare tipologia di mais, l’ottofile tortonese.  Un intenso lavoro che ha già dato i primi frutti. Oltre ai prodotti dell’orto gli studenti hanno già raccolto le prime pannocchie, ha spiegato il professor Zailo.  La quantità non è molta, ma sufficiente per preparare un’ottima polenta per una speciale cena d’istituto. Tra qualche anno, poi, sulla tavola si potranno anche servire i grappoli delle cinque varietà d’uva e le nocciole che oggi cominciano a crescere nel campo di Fresonara. Spetterà alle “nuove leve” del corso di Agraria del Ciampini seguire queste colture quando i 13 studenti del Ciampini, in estate, prenderanno il loro meritato diploma. Un titolo di studio, ha spiegato ancora il professor  Maurizio Zailo, che aprirà diverse alternative ai ragazzi. Alcuni di loro infatti si iscriveranno infatti all’Università di Agraria, mentre altri potranno trovare impiego nelle numerose aziende agricole della zona tra Novi e Gavi. Gli studenti, del resto, hanno già avuto la possibilità di vedere da vicino come funziona un’azienda agricola durante gli stage organizzati dalla scuola, anche in un’azienda leader come la Novi.  “I ragazzi  – ha concluso il professor Zailo  – hanno capito che studiare agraria non significa andare a coltivare il proprio orticello, ma lavorare ” nel mondo” , potendo essere protagonisti  di un settore che  lascia spazio all’innovazione, alla realizzazione di nuove professioni, e l’utilizzo di nuove tecnologie.  Un settore che, grazie al messaggio etico che Expo’ vuole lanciare all’umanità intera, “nutrire il pianeta” , garantendo cibo sufficiente e sicurezza alimentare a tutto il mondo, oggi diventa  il cavallo di battaglia degli studenti di agraria, che di Expo  fanno la loro filosofia”.

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