11 Febbraio 2023
19:02
Vertice Antimafia annullato. Riboldi: “Pronti ad agire in sede giudiziale per tutelare le persone pretestuosamente coinvolte”
CASALE MONFERRATO – È ancora alta la tensione tra il Comune di Casale Monferrato e la Fondazione Caponnetto dopo l’annullamento del Vertice Antimafia che si sarebbe dovuto tenere questo sabato e anche domenica al Teatro Municipale. Ieri, alla vigilia dell’appuntamento, la Fondazione ha cancellato il vertice per la presenza nell’elenco dei premiati di un nome che non avrebbe avuto i requisiti per ricevere il Premio Legalità. Più volte sollecitata, la Fondazione Caponnetto non ha voluto rivelare il nome. Sempre a RadioGold, ieri ha assicurato di non saperlo e ha più volte ribadito di non aver avuto voce in capitolo sul lungo elenco di premiati il sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi. Quello che ieri sera è iniziato poi a circolare è stato il nome dell’onorevole della Lega Riccardo Molinari, che sarebbe finito al centro della vicenda per l’inchiesta sulla falsificazione di documenti elettorali alle elezioni di Moncalieri del 2020. Da parte sua Molinari si è detto stupito dell’accaduto: “È stata la Fondazione a contattarmi a inizio gennaio dicendomi che mi avevano conferito questo premio. Mi hanno mandato il programma manifestazione e ancora pochi giorni fa mi hanno sollecitano per sapere se avrei partecipato e chiedendomi di indicargli anche il giorno”. Nella nota arrivata poi questo sabato, la Fondazione Caponnetto ha precisato di aver annullato il 32mo Vertice Nazionale Antimafia perché era “venuto meno” il rapporto di “fiducia” con “il civico consesso monferrino” proprio a seguito della “segnalazione di un nominativo da premiare privo dei requisiti richiesti per l’assegnazione del riconoscimento”.
“Quanto avvenuto ci ha privato dell’indispensabile serenità per svolgere al meglio la manifestazione organizzata, per quanto di nostra pertinenza, in piena autonomia”. “Fermo rimanendo che ogni cittadino inquisito deve considerarsi innocente sino ad eventuale condanna definitiva” la Fondazione Caponnetto ha poi smentito “categoricamente” le diverse dichiarazioni rilasciate alla stampa da chicchessia prima del presente comunicato”. Dopo il botta e risposta tramite stampa, questo sabato si è tenuto un incontro tra le parti che, però, non ha calmato le acque. Il sindaco, Federico Riboldi, si è infatti riservato di agire anche in sede giudiziale per tutelare tutte le persone “pretestuosamente coinvolte” nella vicenda.
Di seguito il comunicato del primo cittadino: “Siamo francamente sconcertati dall’annullamento del vertice antimafia e ancor di più dalle successive dichiarazioni rilasciate dagli organi di rappresentanza della Fondazione Caponnetto sui mezzi di stampa. Come dicevamo le affermazioni della fondazione ci hanno lasciati basiti in primo luogo perché non c’è stato nessun coinvolgimento dell’Amministrazione sotto alcun aspetto che non fosse lo svolgimento del Vertice nel Teatro Municipale di Casale con la relativa conferenza stampa. In secondo luogo perchè appare quantomeno curioso che un vertice nazionale con invitati Ministri, Parlamentari, Procuratori, Magistrati, etc. venga annullato a poche ore dall’inizio, per un motivo facilmente superabile come l’eliminazione di un premio da assegnare, scelto oltretutto dalla stessa Fondazione organizzatrice. Appare una giustificazione abbastanza sterile e pretestuosa. Non sarebbe bastato, anche fosse stato così, limitarsi a respingere la proposta di candidatura avanzata dai suoi stessi referenti e confermare il resto dell’evento?
Occorre preliminarmente chiarire il ruolo assunto in questa vicenda dal Comune di Casale che, contattato da soggetti che si sono presentati come i referenti locali e portavoce della Fondazione nel mese di ottobre scorso, si è limitato ad accogliere con spirito di collaborazione l’iniziativa e concedere i propri contenitori culturali per il suo svolgimento, unitamente ad un contributo spese.
Visto il buon successo della 31a edizione svoltasi l’anno precedente a Mede Lomellina e l’assoluto prestigio del nome speso della Fondazione Caponnetto, Ente fondato dalla stessa moglie del dott. Caponnetto che da oltre 20 anni si spende nella lotta per la legalità a livello nazionale e internazionale, l’Amministrazione ha ritenuto di poter rimettere la propria piena fiducia nel suo operato. Da allora la promozione, la cura e l’organizzazione dell’evento è stato avocato in via esclusiva dalla stessa Fondazione per il tramite dei propri referenti territoriali, compresa la predisposizione dell’elenco degli invitati e dei soggetti da premiare, redatto da loro stessi.
Elenco che è stato reso pubblico dalla stessa Fondazione sin dal 27 gennaio scorso quando, attraverso il proprio Ufficio Stampa, ha iniziato a inoltrare gli inviti e pubblicizzare la manifestazione, il tutto puntualmente documentabile dallo scambio di corrispondenza agli atti.
Apprendere quindi a poche ore dall’evento che il Vertice era stato annullato e, ancor più, leggere da comunicati ufficiali della stessa Fondazione che l‘annullamento era da ricondurre al venir meno del rapporto fiduciario con il “consesso cittadino” per asserite pressioni ricevute dal Sindaco Federico Riboldi sui nomi da inserire nella lista dei premiati, ritenuti privi dei requisiti di integrità necessari, ci ha lasciato basiti. L’estraneità del sindaco e dell’amministrazione è stata ribadita alla presenza di 15 testimoni dallo stesso presidente della Fondazione nel corso di una riunione tenutasi in comune sabato pomeriggio odierno 11 febbraio.
L’amministrazione ritiene pertanto gravissimo e lesivo dell’immagine sua e di tutta la comunità casalese non solo lo stesso annullamento del vertice ma, ancor più, il tentativo di giustificarlo riversando le responsabilità, con illazioni che verranno valutate se diffamatorie, su soggetti totalmente estranei alla vicenda quali il Sindaco, la Città di Casale e le persone asseritamente accusate di essere prive dei requisiti di onorabilità per essere premiate.
Attendiamo quindi di conoscere le reali motivazioni di tali condotte, reputate estremamente gravi, riservando ogni iniziativa, anche in sede giudiziale, per la tutela delle persone pretestuosamente coinvolte”.