13 Febbraio 2023
05:00
Ancora negative le previsioni su occupazione e produzione delle imprese artigiane piemontesi
PIEMONTE – La prima indagine trimestrale congiunturale del 2023, redatta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte, rileva un trend uniforme negli indicatori del clima di fiducia delle imprese artigiane piemontesi. I valori, seppur in lieve ripresa rispetto all’ultimo trimestre dell’anno, rimangono “ampiamente negativi”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la prima indagine trimestrale 2023 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.
Tra i dati, quello relativo all’andamento occupazionale, nonostante il leggero miglioramento rilevato, mantiene un valore negativo, passando dal -4,78% al -2,02%. Si osserva analoga dinamica nell’ipotesi di assunzione di apprendisti, dove il saldo passa da -21,82% a -18,82%.
Per quanto riguarda le previsioni di produzione totale, diventa meno marcata la negatività del saldo, variando da -17,27% a -5,88%. Un andamento non dissimile riguarda il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini, che cala dal -17,04% al -5,55%.
Passando invece all’analisi delle previsioni di carnet ordini sufficienti per meno di 1 mese, il dato cala da 38,41% al 34,96%; quelle di carnet da uno a tre mesi diminuiscono dal 44,09% al 41,01%; quelle di carnet superiore ai tre mesi compensano le precedenti dinamiche, salendo dal 17,50% al 24,03%.
Le proiezioni di investimenti per ampliamenti aumentano dal 7,95% al 10,23%; quelle per sostituzioni salgono lievemente dal 15,91% al 16,36%; infine, gli intervistati che non hanno programmato investimenti calano di più di 2 punti percentuali, passando dal 76,14% al 73,41%.
Per quanto riguarda le previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, la proiezione conferma il timido miglioramento rilevato nelle variabili sopracitate, con il saldo che passa dal -35,68% al -30,93%, confermando la prevalenza di imprese artigiane che non prevedono un aumento nell’acquisizione di nuovi ordini per esportazioni nell’immediato futuro.
Infine, le stime di regolarità negli incassi aumentano dal 64,32% al 68,07%, le previsioni di ritardi negli incassi diminuiscono dal 35,45% al 31,09%, mentre le previsioni di anticipi negli incassi permangono vicine allo 0% del campione, passando dallo 0,23% allo 0,84%.
“Il 2023 ci pone davanti a diverse sfide che dobbiamo assolutamente vincere – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte. – L’anno passato ha infatti lasciato aperti molti punti interrogativi, strettamente legati alle dinamiche sovranazionali: la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’inflazione galoppante sono solamente alcune delle problematiche che il nostro Paese sta affrontando. Spesso, tuttavia, nelle crisi si annidano delle opportunità da saper cogliere e sfruttare per accelerare l’innovazione, il progresso e l’affrancamento dalla dipendenza esterna, soprattutto in materia energetica”.
Continua Felici: “Nonostante gli interventi messi in campo negli ultimi mesi abbiano mostrato i primi timidi risultati, certificati da una revisione al rialzo delle stime sull’andamento del PIL rispetto a quanto prospettato a novembre 2022, è ad esempio necessario considerare che dobbiamo abituarci a dei prezzi del gas che rimarranno strutturalmente più elevati. Nella prospettiva di medio-lungo termine sarà quindi essenziale programmare un efficace piano fiscale di legislatura che sia strettamente legato al piano delle riforme, con una prospettiva strutturale e non più emergenziale. A questo dovrà essere senz’altro accompagnata una razionalizzazione della spesa pubblica a sostegno della produttività delle imprese e della crescita economica, con interventi volti alla crescita reale senza un ribaltamento sui prezzi”.
“Come in passato, – conclude il Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – i corpi intermedi dovranno farsi parte attiva nel percorso concertativo per strutturare interventi su misura dei nostri territori, perché non si assista ad una dispersione delle risorse che le imprese e le famiglie hanno messo a disposizione con sacrificio”.