21 Febbraio 2023
05:33
Imprenditori under 35 anni: provincia di Alessandria penultima in Piemonte nel 2022
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Secondo i dati di Unioncamere, nel 2022 la provincia di Alessandria è la penultima in Piemonte per presenza di imprese giovanili, gestite cioè da donne o uomini sotto i 35 anni, arrivate al 7.2% rispetto al totale. Il nostro territorio ha prevalso solo sulla provincia di Biella, fanalino di coda col 7%. Al primo posto c’è la provincia di Torino, col 9.6%. Piazza d’onore per quella Cuneo col 9.1%, entrambe sopra la media regionale del 9%.
In tutto il Piemonte le imprese giovanili registrate nel 2022 sono 38.215, rappresentano il 32% delle nuove attività. Nel 24% dei casi sono guidate da stranieri e il 26,8% è amministrato da giovani imprenditrici. In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, nel 2022, a fronte della nascita di 7.316 imprese giovanili, ne sono cessate 3.200 (al netto delle cancellazioni d’ufficio). Il saldo è risultato, dunque, positivo per 4.116 unità. Senza l’apporto delle aziende guidate da imprenditori under 35, lo stock delle imprese complessivamente registrate in Piemonte avrebbe manifestato una perdita pari a oltre 3.039 realtà.
“La buona dinamica delle imprese under 35 e il loro apporto fondamentale alla nostra economia ci confermano la necessità di sostenere i giovani con iniziative dedicate, per metterli nelle condizioni di dare continuità al tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Sostenere le competenze e la creatività di giovani che vogliono avviare nuove attività deve essere un obiettivo comune: da qui arriverà nuova linfa e nuova energia per l’intero sistema economico” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.
A livello nazionale, emerge come il Mezzogiorno evidenzi tradizionalmente una concentrazione di imprese giovanili superiore a quella delle altre aree. La Campania risulta la realtà con la maggiore incidenza di aziende guidate da imprenditori under 35 sul totale delle imprese registrate nel territorio regionale (11,3%), seguita dalla Calabria (11,0%), dalla Sicilia (10,1%) e dalla Puglia (9,9%). Il Piemonte si trova al settimo posto, con un peso delle imprese giovanili sul totale delle imprese regionali pari al 9,0%. Il tessuto imprenditoriale piemontese, così come quello nazionale è affetto dal cosiddetto ‘nanismo imprenditoriale’, essendo costituito in maggioranza da micro, piccole e medie imprese. Questo fenomeno è ancora più vero per le imprese giovanili, per le quali si registra un’incidenza elevatissima di micro imprese: nel 98,3% dei casi le aziende guidate da under 35 hanno, infatti, meno di 10 addetti.
L’analisi per settori evidenzia come il primo comparto per le imprese giovanili sia quello delle altre attività di servizi (32,1%), seguito dal commercio (23,6%) e dalle costruzioni (15,3%). Poco meno di un’impresa su dieci si dedica all’agricoltura (9,7%), il 9,2% al turismo mentre solo il 5,7% è industriale. Confrontando la realtà settoriale delle imprese giovanili con quella del tessuto imprenditoriale regionale complessivo, si evidenzia, per le aziende guidate dagli imprenditori under 35, una maggiore specializzazione nel turismo e nel commercio e un minor interesse per agricoltura e industria in senso stretto. Dall’analisi del tessuto imprenditoriale giovanile piemontese per classe di natura giuridica, si osserva come il 79,9% circa delle imprese guidate da under 35 assuma la forma di ditta individuale, il 7,3% sia una società di persone, mentre il 12,1% (in crescita costante negli ultimi anni) sia strutturata come società di capitale. Le altre forme giuridiche, in cui trovano spazio le cooperative, pesano lo 0,7%.
Confrontando le imprese giovanili con quelle totali, si evidenzia per le prime una maggiore propensione alla forma di ditta individuale e un peso decisamente inferiore per le società di persone e di capitale. Analizzando i flussi di iscrizioni e cessazioni delle imprese giovanili a livello provinciale, i saldi risultano positivi per tutte le realtà territoriali, mentre analizzando le imprese al netto di quelle under 35, i saldi risultano negativi per tutte le province. L’analisi dei flussi consente, quindi, di evidenziare come l’imprenditorialità under 35 contribuisca sempre positivamente alla crescita del sistema imprenditoriale locale.