8 Marzo 2023
08:00
Innamorarsi senza social in Solitarium di Daniel Gol al Teatro San Francesco
ALESSANDRIA – Sono apprezzati in tutto il mondo gli spettacoli di Daniel Gol, autore e regista valenzano cofondatore con Laura Marchegiani di Teatro Distinto. “Il mio piacere è accogliere stimoli e farli convergere in una lettura scenica”, spiega Gol e il suo stile poetico e netto in ogni espressione è inconfondibile. Lo ritroveremo in “Solitarium”, lo spettacolo con Federico Rassu e Alessandra Francolini che venerdì 10 marzo alle 21 chiude la Stagione serale MARTE-Radici, organizzata e diretta dalla Compagnia Stregatti al Teatro San Francesco. Il cartellone continua ad aprile in orario pomeridiano con la sezione delle “Domeniche dei ragazzi” (il programma si può consultare su teatrostregatti.it). Già accolto molto favorevolmente il maggio scorso al festival Segnali di Milano, Solitarium farà tappa prima al Teatro della Tosse a Genova e poi al Teatro Marenco di Novi Ligure il 19 marzo, per arrivare fino al Festival di Tallinn in Estonia e, la prossima stagione, in Francia. Con questo spettacolo “abbiamo ripreso con grande entusiasmo e con una sferzata di vita” dopo una lunga pausa, poiché la pandemia ha fermato il circuito del teatro ragazzi per una stagione in più rispetto ai teatri aperti alla sera.
Daniel Gol di cosa parla Solitarium?
Parla di due persone che vivono in due stanze diverse divise da un cortiletto, mettono la testa fuori di casa e si incontrano. E’ una declinazione dell’innamoramento fuori dai social, perché in questa ambientazione un po’ rétro non ci sono cellulari, ma i campanelli di casa che sono da bicicletta, con una forma vintage. Ognuno dei due protagonisti sta inizialmente solo nel proprio spazio e poi incontra l’altro, è perciò uno stimolo e un suggerimento ai giovani su quanto sia bello trovare un contatto che non sia virtuale. E’ uno spettacolo senza parole e interpretato da due danzatori, quindi facilmente esportabile anche all’estero.
E’ nato da qualche spunto particolare?
E’ uno spettacolo regalatomi dall’ultima fase del lock down, durante la quale avevo fatto un disegno. Da questo schizzo un falegname di Alessandria ha costruito una semplice scenografia con delle porte e così è nata l’idea delle due stanze e dell’incontro. La camera sulla scena è ispirata a quella di Van Gogh e più ancora a quella di Egon Schiele, che ne dipinse una simile ma più scarna.
Qual è il tono che prevale nello spettacolo?
Il titolo può depistare perché suggerisce qualcosa di malinconico, ma il tono è leggero. Ho preparato Solitarium con una danzatrice francese e un danzatore svizzero. Probabilmente, anche grazie alla musica, hanno portato un clima francese: poetico, delicato e fatto di piccoli gesti. Per esempio in un momento dello spettacolo lui si avvicina a lei lungo il cortiletto di ghiaia con dei rapanelli ed è così che si parla del bisogno dell’altro. Per le scuole il sottotitolo è “Favola danzata per due timidezze”, perché i ragazzi vi riconoscono l’imbarazzo dello stare vicini. Tutto questo emerge dalle domande che gli stessi ragazzi fanno negli incontri con la compagnia dopo lo spettacolo.
A che pubblico è destinato?
E’ uno spettacolo tout public. Teatro Distinto ha una storia antica di teatro ragazzi, ma ci stiamo spostando verso un linguaggio più fluido e verso il teatro danza per un pubblico misto. Per questo è programmato spesso in orario serale (come appunto venerdì 10 marzo alle 21 al San Francesco) e per questo a Tallinn in Estonia saremo ospiti di un festival per pubblico adulto.
Anche Kish Kush (spettacolo che ha girato e gira tutto il mondo) parlava di un incontro
Kish Kush (tuttora in scena e già programmato in Svizzera per la prossima stagione) ha un tema sociale e politico, parla di culture diverse e della capacità di integrarsi, mentre Solitarium non ha messaggi di natura politica. E’ una situazione senza conflitto, perché tra i due protagonisti, quando si vedono, scatta subito il colpo di fulmine e l’unico conflitto è il non essere adeguati. Da qui tutta una serie di primissimi gesti di intimità, gli stessi che nascono nella pubertà.
Parliamo dei protagonisti
Abbiamo diversi artisti che si alternano nella tournée. E’ difficile per noi che non siamo una compagnia stabile avere sempre gli stessi interpreti, ma nella difficoltà c’è l’occasione di sperimentarsi con nuovi artisti e le sostituzioni, seppur faticose, permettono di aprirsi ad un nuovo bacino di attori. Saranno in scena Federico Rassu di Tortona e Alessandra Francolini, danzatrice e performer. Rassu, di 23 anni, sta studiando teatro danza alla Paolo Grassi di Milano e l’abbiamo conosciuto all’epoca della scuola. L’abbiamo formato in Solitarium e con lui prende forma la mia intenzione di individuare nuove promesse del territorio. Come Teatro Distinto vogliamo formare ragazzi della nostra zona con talento, ma ridotte possibilità in ambito provinciale, in modo che possano fare concorrenza a talenti di altre zone e altre nazioni.
La Stagione Radici è parte del circuito teatrale di Piemonte dal Vivo ed è inserita nella programmazione teatrale del Comune di Alessandria. Per prenotazioni www.teatrostregatti.it/solitarium oppure 3393584518. Biglietti 12 euro interi e 8 euro ridotti (under 18)