Autore Redazione
lunedì
13 Marzo 2023
10:32
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Cronaca - Alessandria

Addetti alle pulizie delle strutture di Polizia e Carabinieri in stato di agitazione: “Basta salari da fame”

Addetti alle pulizie delle strutture di Polizia e Carabinieri in stato di agitazione: “Basta salari da fame”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Stato di agitazione dei dipendenti dell’appalto di pulizie delle strutture della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, promosso dal sindacato Cse Fulscam. “Sono circa 20 le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno si muovono per tutta la provincia che svolgono i servizi di pulizia e sanificazione nelle diverse stazioni dell’Arma, Commissariati, Sezioni di Carabinieri e Polizia assunti, a seguito di un cambio di appalto a ribasso. Dal 1° Dicembre 2022 viene richiesto loro di spostarsi quotidianamente con i loro mezzi (a volte facendo circa 100 km al giorno) senza alcun riconoscimento economico per il disagio e rimborso spese per il carburante, non rispettando di conseguenza il contratto nazionale” ha sottolineato il sindaco.

La Cse Fulscam ha chiesto alla Prefettura di Alessandria in quanto rappresentante del Governo sul territorio e committente di tale appalto di esperire la procedura di raffreddamento prevista per legge, per arrivare a una soluzione della vertenza. “Con la precedente ditta che deteneva l’appalto alle lavoratrici e lavoratori veniva retribuito il totale della spesa sostenuta per il carburante” ha spiegato il sindacato Cse Fulscam “dallo scorso dicembre, pur rimanendo invariata l’attività lavorativa e la retribuzione base riconosciuta la nuova appaltatrice ha deciso, con la mera motivazione di ridurre il costo del lavoro nell’ambito di una stessa attività di “labour intensive”, di riconoscere ai lavoratori che passano la metà della loro giornata in macchina (senza retribuzione e/o assicurazione) solo 0,12 centesimi circa e nemmeno per tutti i chilometri percorsi”.

L’organizzazione sindacale in persona del Segretario Generale Territoriale Stefania Gallo chiama a responsabilità anche il committente, “ente che, in quanto pubblico, dovrebbe garantire la congruità dell’appalto ed il rispetto della normativa vigente“. “Basta paghe da fame e basta appalti e sub-appalti al ribasso” ha concluso Gallo “il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità dell’attività che svolge e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa, come sancisce l’Art. 36, co.1, della Costituzione Italiana”.

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