26 Ottobre 2015
23:00
Troppe auto e troppo smog: Alessandria tra i capoluoghi del Nord meno “vivibili”
Secondo Legambiente non rimane che affidarsi al vento, come cantava Bob Dylan qualche decennio fa, per vedere migliorare le performance ambientali delle città capoluogo italiane. In base ai dati raccolti nella XXII edizione di Ecosistema Urbano, la ricerca realizzata da Legambiente in collaborazione con l’Istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, nel 2014 il calo dei livelli di inquinamento atmosferico è stato in gran parte determinato da condizioni meteorologiche favorevoli. Non tutto è in mano al vento e alla pioggia, ha spiegato Legambiente, perché le città italiane hanno fatto qualche passo avanti sul fronte delle energie rinnovabili e della raccolta dei rifiuti. Il Bel Paese, però, è ancora fermo sul tema mobilità. Tranne isolate eccezioni, prima fra tutte Bolzano, le città italiane faticano a rinnovarsi in chiave sostenibile. Manca “il coraggio e la voglia di puntare su una mobilità nuova per uscire dalla morsa di traffico e smog” come dimostra anche il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani, in lieve ma continua crescita (dalle 64,8 auto ogni 100 abitanti del 2013, lo scorso anni si è saliti a 64,9 vetture, con livelli praticamente doppi rispetto a città come Parigi o Berlino).
In generale sono i piccoli capoluoghi al di sotto degli 80mila abitanti ad avere registrato le “eco-performance migliori tra i 18 indicatori presi in considerazione per confrontare 104 capoluoghi italiani. A guidare l’ultima classifica di Ecosistema Urbano è ancora uno dei capoluoghi piemontese, Verbania, che ha totalizzato quasi l’83% dei punti assegnabili, collezionando buone performance anche nei tre indicatori relativi all’inquinamento atmosferico che, messi assieme, pesano il 23% del punteggio finale. Al secondo posto c’è Trento, seguito da Belluno e Bolzano, quest’ultimo è l’unica città con solo il 30% di spostamenti urbani effettuati con mezzi privati a motore, nessuno fa meglio. Al quinto e sesto posto si sono piazzate due città del centro Italia, la marchigiana Macerata e la sarda Oristano.
La maglia nera della 22° Ecosistema urbano è andata a Messina, in compagnia, nelle ultime posizioni di altre quattro città del sud: Catania (100), Vibo Valentia (101), Palermo (102), Agrigento (103).
In una Italia dove il Nord stacca il Sud, tra le poche città del settentrione finite nella parte bassa della classifica di Legambiente c’è però proprio Alessandria. Il capoluogo ha perso 10 posizioni rispetto alla precedente indagine ed è scivolato al 77° posto della classifica. Peggio, tra i capoluoghi piemontesi, ha fatto solo Torino, all’84a posizione. Tallone di Achille di Alessandria è ancora l’inquinamento atmosferico e in particolare i superamenti giornalieri di polveri sottili (PM10). Alessandria è stata infatti inserita tra i capoluoghi da segnalare “in negativo” con 86 superamenti, con Torino (94 superamenti) e Frosinone (110).
Degna di ben poca lode è anche la menzione sul servizio di trasporto pubblico. Con meno di 15 viaggi per abitante in 12 mesi, Alessandria ha registrato i valori peggiori insieme a Brindisi, Grosseto e Latina.
Qui la classifica
Qui i singoli dati di Alessandria
Per i dati completi potete visitare il sito www.legambiente.it oppure cliccare QUI