16 Marzo 2023
05:00
Previsione occupazionale: a marzo in Piemonte 27820 contratti in più
PIEMONTE – Il mondo dell’imprenditoria piemontese, in questo inizio 2023, allontana i timori di recessione confermando un trend positivo per quanto riguarda la previsione di assunzione per il trimestre marzo/maggio.
Sulla base delle interviste realizzate su un campione di imprese nel periodo 26 gennaio 2023 – 13 febbraio 2023, i contratti programmati per il mese di marzo sono 27.820, valore che sale a 80.220 se consideriamo l’intero trimestre marzo-maggio 2023, 6.160 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, pari all’8,3%.
Secondo i dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, la domanda di lavoro a marzo 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 29% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 9%. Pesano, infine, per il 2% gli altri contratti.
Per quanto riguarda titolo di studio e formazione delle figure ricercate, delle 27.820 entrate previste in Piemonte, il 16% è costituito da laureati, il 30% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 20% e il 33%.
Se si considerano i dati complessivi del trimestre marzo- maggio, i servizi formano la fetta più consistente della domanda di lavoro con 52.210 entrate, il 65,1% del totale (2.580 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 28.010 entrate, generando circa il 34.9% della domanda totale del trimestre e segnando un incremento proporzionalmente più cospicuo, pari a +3.580 entrate rispetto al periodo marzo-maggio 2021. Nel dettaglio 20.730 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 7.280 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto del commercio con 10.470 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 13,1% del totale, dei servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici con 10.730 entrate e dei servizi alle persone con 9.260 assunzioni 11,5% del totale.
All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile (7.280 assunzioni nel trimestre) e le industrie meccaniche ed elettroniche (6.110 entrate previste).
Secondo le previsioni, il 33% delle assunzioni riguarderà giovani under 30. Percentuale che sale al 44,6% per l’area commerciale e delle vendite e che scende al 28,6% per l’area logistica. Solo nel 18% dei casi le aziende piemontesi prevedono di assumere personale immigrato. Per il 62,9% delle entrate, inoltre, viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
Anche in Piemonte le imprese hanno difficoltà nel reperire i profili ricercati, una difficoltà che riguarda il 49,6% delle entrate previste, con un dato addirittura superiore a quello medio nazionale che si attesta sul 47,4%. La mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del disequilibrio tra domanda e offerta.
Le professioni più difficili da reperire in regione a marzo 2023 sono: operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (81 aziende su 100), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (73 aziende su 100), professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, con 73 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità, personale non qualificato nell’agricoltura e nella manutenzione del verde, con 220 figure ricercate e una difficoltà di reperimento del 72%, tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (70%) fondatori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica con circa 610 figure ricercate dalle aziende e una percentuale di difficoltà di reperimento del 69%. Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel trovare laureati in scienze matematiche, fisiche e informatiche (78% di difficile reperimento). A livello secondario la difficoltà di reperimento è superiore per l’indirizzo socio sanitario (71%) e per l’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità (70%). Tra le qualifiche professionali più difficili da reperire ci sono gli elettricisti (68%).