22 Marzo 2023
05:39
Più “Visioni” e sostenibilità: ridurre gli affitti per far rivivere il centro: la proprietaria di un immobile dà l’esempio
ALESSANDRIA – Il centro di Alessandria da tempo è sempre più desolato. I fasti di un passato in cui era una conquista poter aprire un negozio nel cuore della città sono un ricordo. Oggi imbattersi in saracinesche abbassate non stupisce più, anzi, è forse più frequente rimanere sorpresi per l’avvio di una nuova attività. Le cause sono molteplici, figlie del tempo, delle crisi continue, dell’invadente meccanismo di vendita online, ma anche di una situazione emersa nei mugugni dei commercianti seppur mai troppo dibattuta: gli alti costi delle locazioni.
Le già fragili entrate dei negozianti sono divorate, raccontano, da affitti troppo onerosi rispetto a una situazione congiunturale radicalmente mutata negli ultimi decenni. Immaginare di poter applicare i prezzi di un tempo sta spolpando il commercio cittadino ed è il caso di ragionare in modo diverso. Un approccio che una proprietaria di immobili, Cristina Borgoglio, ha deciso di applicare, per esempio, in via Trotti con il circolo culturale Visioni_47, traducendolo in una sorta di patto di sopravvivenza del commercio e del tessuto sociale ad Alessandria. “Con l’attuale inquilino ci siamo conosciuti in piena pandemia e tutti sanno come sia stato un periodo difficile sotto tutti i punti di vista – ha raccontato Borgoglio. Siccome sono molto appassionata di arte, cinema e spettacolo ho creduto in quel progetto e ho deciso di proporre l’affitto a un terzo del valore effettivo“. Una mano tesa che, sebbene comporti un minor introito, è fondata su un ragionamento di prospettiva, prosegue Cristina Borgoglio, “oggi infatti è impossibile chiedere cifre assurde e solo attraverso un reciproco venirsi incontro si raggiunge la soddisfazione di tutti mantenendo al contempo viva la città“.
La proprietaria dell’immobile fa un ragionamento di prospettiva e per il bene della comunità ed esorta i proprietari di immobili a mettere al bando “l’ingordigia per fare uno sforzo che possa rilanciare Alessandria“. Il ragionamento poggia sul fatto che “essere legati a concetti del passato è ormai fuori contesto senza contare che un immobile tenuto sfitto perde di valore“. Ma il danno non danneggia solo il singolo, aggiunge, bensì la collettività perché le pretese esagerate rispetto al contesto attuale “fanno chiudere i negozi e così, le luci si spengono, le città si spopolano e banalmente tutto il contesto in cui viviamo si intristisce“. Certo una sorta di calmierazione volontaria è “praticabile solo pensando anche ad attività che valorizzino il luogo in cui sorgono, per servizi che offrono o prodotti che propongono“. Un patto complessivo quindi che sarebbe ancor più semplice, suggerisce ancora Borgoglio, “se arrivasse un aiuto da parte delle amministrazioni e delle associazioni, ipotizzando per esempio sgravi fiscali nei confronti dei proprietari di immobili“. Nell’attesa però questa piccola operazione in via Trotti è un modo per aiutare la città, per alzare lo sguardo dal particolare e provare a disegnare un pezzettino di futuro. Nessuno può mai prevedere come sarà ma tentare di sbirciare avrà comunque significato alzarsi in piedi per vedere più lontano e non essere rimasti seduti ad aspettare in balia degli eventi.