Autore Redazione
martedì
28 Marzo 2023
21:17
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Cronaca - Alessandria

Sanità, sindacati contro Asl: “A marzo 100 euro in meno in busta paga e ha abbandonato il confronto”

Sanità, sindacati contro Asl: “A marzo 100 euro in meno in busta paga e ha abbandonato il confronto”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Il sindacato c’è, l’Asl di Alessandria abbandona“. Questa la dura posizione di Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Nursind dopo quanto avvenuto questo martedì durante un incontro richiesto dalle rsu di Asl e dalle parti sociali. Come hanno riferito i sindacati, infatti, il management aziendale Asl di Alessandria ha abbandonato dopo pochi minuti, per futili motivi, la contrattazione, fermandosi ai soli “titoli di testa”. L’oggetto dell’incontro era di una importanza estrema, ovvero il pagamento (o meno) delle indennità del personale sanitario non dirigente. Con la mensilità di marzo 2023 tali dipendenti si sono visti decurtare la propria busta paga di circa 100 euro cadauno. Questo martedì si doveva ripristinare questa sottrazione con l’ausilio della contrattazione/confronto sindacale. Le domande che sorgono sono: Tutte queste indennità, remunerate in maniera variabile e ricorrente, erano inutili? Se così fosse, l’azienda, ha fatto sino a “ieri” un pessimo utilizzo di denaro pubblico? Siamo certi che bisogna evitare di mandare a domicilio i logopedisti? Dobbiamo dire ai professionisti del servizio di salute mentale di non andare a casa dei pazienti psichiatrici? Quali e quanti altri servizi di pubblica utilità devono ancora essere “tagliati”?

“L’atteggiamento irrispettoso, di chi abbandona e se ne va, è totalmente irricevibile, specialmente se fatto sulla pelle di infermieri, operatori socio sanitari, logopedisti, tecnici e tutte le altre figure sanitarie, con un’inevitabile ricaduta negativa sui cittadini” hanno sottolineato i sindacati “siamo sempre stati disponibile per la ricerca di una risoluzione dei problemi, probabilmente siamo i soli in questa battaglia impari. Siamo pronti a difendere i diritti, in cui fortemente crediamo, ovvero il diritto a una giusta retribuzione, lo faremo in tutte le sedi possibili. Il cambio di rotta da parte della dirigenza Asl AL è, come presupponiamo, motivato dall’adozione del nuovo contratto collettivo nazionale Sanità 2019/2021. La sua entrata in vigore non è una sciagura o una “pandemia”, ma uno strumento che detta la traccia e deve solo essere colto tramite il sistema delle relazioni sindacali”. 

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