Autore Redazione
martedì
4 Aprile 2023
05:00
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Cronaca - Alessandria

Bus in ritardo, corse saltate e studenti lasciati “a piedi”. Il disappunto per un servizio “pagato caro e non all’altezza”

Bus in ritardo, corse saltate e studenti lasciati “a piedi”. Il disappunto per un servizio “pagato caro e non all’altezza”

FUBINE – “La cosa peggiore è essere ignorati”. Il disappunto di Matteo, un cittadino residente a Fubine, nasce dai disservizi dei bus che ogni giorno passano in paese per portare i ragazzi a scuola ad Alessandria ma anche dalla mancata risposta dell’azienda Bus Company alle diverse segnalazioni fatte dal genitore.

L’uomo ha scritto più volte. Le mail sono state “protocollate”, assicura la risposta automatica, ma ad oggi il cittadino non ha ancora trovato nella casella di posta una vera spiegazione dell’azienda, e soprattutto una soluzione, per i continui ritardi delle corriere.

Il figlio di Matteo è uno dei ragazzi che ogni mattina sale sull’autobus a Fubine per andare a scuola. Ha una deroga per entrare in classe più tardi perché gli orari dei bus “non combaciano” con quelli di ingresso del suo istituto scolastico. I minuti in più concessi, però, non bastano perché a causa dei minuti di ritardo accumulati dall’autobus il ragazzo, in più occasioni, è arrivato in classe oltre l’orario “in deroga”.

L’abbonamento “non è economico” e il servizio per il genitore di Fubine non è “per nulla all’altezza della cifra pagata” dalle famiglie. Matteo lamenta orari non coordinati a quelli di ingresso e uscita delle scuole, ritardi, corse saltate e studenti “lasciati a piedi perché mancava “un mezzo di rinforzo” per garantire un posto a tutti. Ad aumentare il disappunto del genitore è poi il fastidioso silenzio dell’azienda rispetto ai disservizi segnalati: “Paghiamo caro per un servizio che non è stato neppure coordinato con gli orari delle scuole. Come al solito si sceglie la strada meno efficiente che va a discapito di ragazzi e delle loro famiglie che, in molti casi, non hanno poi la possibilità di andare a recuperare i figli quando l’autobus salta la corsa o passa senza caricarli perché non c’è più posto”.

 

 

 

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