4 Aprile 2023
10:22
Infezioni urinarie: all’Ospedale di Alessandria uno studio per combatterle
ALESSANDRIA – Si chiama “Ecoclin” lo studio osservazionale attivato dal personale infermieristico della Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e seguito dall’Unità di Ricerca delle Professioni Sanitarie del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione per valutare l’appropriatezza del posizionamento dei cateterismi vescicali attraverso l’utilizzo dell’ecografia vescicale. La ritenzione urinaria è l’incapacità di svuotare la vescica nonostante sia piena e può essere una condizione acuta o cronica che si verifica a seguito di diverse patologie o come complicanza post-operatoria, durante la gravidanza o a seguito di traumi.
Ritenzione che può essere rilevata e monitorata in due modi: con l’inserimento di un catetere vescicale o con l’esecuzione di un’ecografia. Il primo metodo, in quanto procedura invasiva, provoca disagio psicologico e fisico, imbarazzo e aumenta il rischio di infezioni. L’ecografia vescicale eseguita dall’infermiere, invece, è un metodo di valutazione non invasiva e consente, in caso di ritenzione urinaria acuta, di riconoscere il problema e di formulare una corretta diagnosi, di valutare il volume vescicale e decidere di eseguire il cateterismo solo quando il volume supera un determinato valore definito dalle linee guida.
La semplice applicazione di questa tecnica non irradiante e facilmente accessibile si è diffusa in molti campi medici nel corso degli anni e sta ora raggiungendo altri professionisti sanitari. L’uso degli ultrasuoni da parte degli infermieri, infatti, è in rapida evoluzione tra le loro attività quotidiane. Lo studio, attivato in Medicina Interna dell’Ospedale di Alessandria, diretta da Luigi Mario Castello e con il coordinamento infermieristico di Giovanna Bertin, prevede sui pazienti ricoverati che esprimono la volontà di partecipare al monitoraggio della diuresi ogni 4 ore. In caso di non emissione di urina per 4 ore consecutive, i pazienti saranno valutati attraverso un esame ecografico e rivalutati più volte (a distanza di 2 ore da ciascuna rilevazione ecografica) se necessario. L’esito dell’esame determinerà la decisione di posizionamento del catetere vescicale.
Ottenere una misurazione affidabile del volume della vescica è importante nella valutazione della ritenzione urinaria, che può avere un impatto sulle decisioni e sulla pratica clinica. La diffusione dell’uso di questo strumento, quindi, offre ricadute nella pratica clinica riducendo il posizionamento improprio del catetere in vescica, le infezioni e i costi legati anche ai materiali utilizzati e al tempo infermieristico necessario per la sua applicazione e gestione.