Autore Redazione
giovedì
20 Aprile 2023
13:38
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Cronaca - Alessandria

Spaccio di droga nei boschi di Castellazzo e Predosa vicino alla A26: maxi operazione della Squadra Mobile

Spaccio di droga nei boschi di Castellazzo e Predosa vicino alla A26: maxi operazione della Squadra Mobile

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Bella, brutta, chiara, puntinata, materassi, pannocchie, salita, il buco“. Parole all’apparenza senza senso tra loro ma che facevano parte del gergo di una banda di spacciatori di droga, sgominata dalla Squadra Mobile della Questura di Alessandria al termine di una lunga operazione, iniziata lo scorso settembre. I responsabili utilizzavano questi aggettivi per identificare lo stupefacente (cocaina, eroina e hashish) mentre gli altri termini erano riferiti alle zone di spaccio, i boschi tra i Comuni di Castellazzo Bormida e Predosa, vicino all’autostrada A26. I clienti arrivavano anche dalle province di Genova e Pavia e l’attività durava ogni giorno dalle 11 di mattina fino a mezzanotte.

L’operazione della sezione antidroga della Squadra Mobile, chiamata proprio “The Hole” (il buco, ndr) è stata spiegata dal Dirigente Riccardo Calcagno, tra osservazioni, pedinamenti, intercettazioni e microcamere. Il bilancio complessivo è di 8 arresti e 11 denunciati. In tutto sono stati sequestrati 32 mila euro e mezzo chilo di eroina. Ogni giorno erano centinaia le cessioni di stupefacente ai tossicodipendenti. In tutto sono state registrate circa 2800 conversazioni telefoniche che documentavano un’attività fiorente, in grado di fruttare anche 4 mila euro al giorno.

Le manette sono scattate per due uomini di origine marocchina di 35 e 25 anni, oltre che per un uomo tunisino di 34 anni. Erano soliti agire armati di machete e di un mitra uzi, poi risultato falso. Sul 25enne marocchino gravava anche un ordine di carcerazione: il giovane era fuggito dai domiciliari. A ottobre i tre erano riusciti a sfuggire a un primo blitz delle forze dell’ordine, scattato proprio nelle zone boschive teatro dello spaccio: gli uomini si erano infatti buttati nel fiume Bormida per evitare l’arresto, approfittando poi del buio.

Il 30 novembre, però, i due marocchini sono stati fermati, al termine di una complessa ma riuscita attività di investigazione che aveva portato la Squadra Mobile ad agire in Lombardia, in un capannone a Cornaredo, nel Milanese, utilizzato come dimora. La Squadra Mobile di Alessandria, con l’ausilio dei colleghi del capoluogo lombardo, ha infatti circondato la struttura e, con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, ha fatto irruzione, bloccando anche il tentativo di uno dei giovani di uscire dal tetto, grazie ad una grata appositamente svitata: lì erano infatti già presenti altri operatori della Polizia, saliti con un’autoscala proprio per evitare ogni possibile fuga.

All’interno dell’edificio sono stati trovati 32.000 euro, avvolti nel cellophane e secondo la Polizia destinati all’estero. Il terzo uomo, il 34enne tunisino, è stato trovato e arrestato all’interno di un altro alloggio in provincia di Miano, già monitorato nei giorni precedenti. Insieme a lui, sono scattate le manette anche per un altro soggetto, risultato colpito da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti, sempre in prossimità di zone boschive, emesso nel gennaio 2022 dalla Procura di Alessandria.

Tutti i fermi venivano convalidati. Il GIP di Milano prima e quello di Alessandria hanno quindi disposto la custodia cautelare in carcere. Le ricerche svolte con l’ausilio delle unità cinofile nei luoghi in cui i giovani spacciavano hanno consentito di ritrovare, interrato, circa mezzo chilogrammo di eroina.

A questo punto è poi scattata la seconda parte dell’operazione “The Hole“: la Squadra Mobile ha infatti iniziato a monitorare alcuni soggetti che si erano resi protagonisti di importanti acquisti di eroina, cocaina e hashish: era quindi molto probabile che questo stupefacente fosse poi destinato a un nuovo spaccio. Alla fine sono stati arrestati quattro italiani: due della zona di Predosa e due della provincia di Asti. Due di loro sono stati trovati in possesso di 65 grammi di eroina, mentre gli altri due sono stati arrestati in occasione di due diverse cessioni di eroina e cocaina a tossicodipendenti nella zona di Predosa. Negli ultimi giorni, infine, sono state denunciate altre 7 persone: una donna marocchina che svolgeva il ruolo di autista dei tre magrebini, accusata di concorso in attività di spaccio, mentre gli altri sei, italiani, dovranno rispondere di favoreggiamento perché erano soliti informare gli spacciatori rispetto alla presenza delle forze di Polizia.

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