Autore Redazione
venerdì
21 Aprile 2023
06:23
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Cronaca - Alessandria

Audiovox, Otello, Blue Box, W-Dabliu e i negozi dove la musica “si ascoltava e si toccava con mano”

Audiovox, Otello, Blue Box, W-Dabliu e i negozi dove la musica “si ascoltava e si toccava con mano”

ALESSANDRIA – Sabato 22 aprile in tutto il mondo si celebrerà il “Record Store Day”, la giornata dedicata ai negozi di dischi indipendenti. Luoghi dove la musica ancora si ascolta e si tocca con mano ma, soprattutto, spazi dove si parla di musica. Sono sempre stati questo anche i negozi di dischi ad Alessandria: “luoghi di incontro” che mischiavano generazioni e mettevano a confronto idee e opinioni. Gli appassionati muovevano veloci le dita tra le copertine dei vinili e trascorrevano “interi pomeriggi” a commentare gli ultimi brani delle band. In quegli anni non c’era internet e non bastava “un click” per sapere cosa “andava forte” in Inghilterra o in America. I negozi di dischi, e i loro proprietari e commessi, erano il tramite tra Alessandria e la musica del resto del mondo. Chi gestiva quegli spazi era un vero appassionato. Gianni Bucciolidivorava riviste” e consumava puntine per offrire ai clienti di Blue Box il meglio delle etichette indipendenti in voga tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Speaker di Radio West, Gianni si era fatto le ossa come “commesso” nel negozio di dischi aperto dall’emittente radiofonica all’interno del centro commerciale Pacto. Dopo gli anni da “West Records”, insieme a un amico conosciuto proprio in quel negozio, aprì “Blue Box” in piazzetta Bini, all’angolo con via Piacenza.  Per cinque anni, dal 1988 al 1993, quel negozio è stato “un ritrovo” per gli alessandrini appassionati di generi, all’epoca, “di nicchia”. Gianni sfruttava il lunedì, il giorno di chiusura del negozio, per andare a Milano e portare ad Alessandria tutti gli ultimi arrivi della musica underground. I suoi clienti lo sapevano e già dal tardo pomeriggio lo aspettavano trepidanti davanti alla porta per aprire con lui gli scatoloni di vinili, pieni delle novità musicali del momento. Gianni ricorda ancora la reazione degli alessandrini quando fece suonare per la prima volta “Nevermind” dei Nirvana o i primi lavori dei R.E.M..

In quegli anni c’era un grande fermento musicale e i negozi di musica erano delle “piccole comunità” dove nascevano amicizie, collaborazioni progetti. In quei luoghi non si entrava solo “per comprare”. La musica si “ascoltava, ha ricordato anche Marco Vercelli. Da Audiovox i suoi genitori, Tito e Natalina, avevano sistemato anche due cabine, una dedicata alla musica leggera e l’altra alla classica e, prima di quegli spazi chiusi e insonorizzati, c’erano state le “cornette” sul banco di vendita che permettevano di ascoltare brani a piacere con l’aiuto del commesso. Nel negozio in via Migliara tutto il giorno “stazionava” gente. C’era chi si fermava a chiacchierare con il personale e chi arrivava con gli amici per ascoltare musica o testare strumenti musicali, casse e amplificatori. Dal 1965 al 2012 Audiovox è stato un “luogo di ritrovo” e ancora oggi chi incrocia Marco o suo fratello Roberto ricorda con piacere quei pomeriggi tra chiacchere e musica: “C’era un modo diverso di vivere la città e anche la musica. In quegli anni i negozi di dischi erano il luna park degli adulti. E, al di là del ritorno economico che garantiva una vendita, la soddisfazione della giornata era anche legata alle conversazioni con i clienti”.

In quegli anni di “fermento musicale” Alessandria è arrivata a contare una decina di negozi di dischi. “Generazioni” di appassionati di musica sono cresciute ad esempio in via Trotti, dove tutti si precipitavano per ascoltare per primi i dischi che Otello Vanni portava ad Alessandria dall’Inghilterra e per acquistare anche i ricercatissimi gadget delle band: “Otello aveva le spillette, le toppe, le magliette ed è stato tra i primissimi, ad Alessandria, ad avere anche i poster dei gruppi musicali”, ha ricordato Salvatore Coluccio. Prima con la fiera del disco “Vinile” e ora anche da “Visioni 47”, lo spazio culturale in via Trotti 47, Coluccio oggi tiene viva in città la passione di chi ama far girare la musica sotto una puntina ed è rimasto orfano di quei luoghi dove ascoltare e parlare di musica. Alessandria, infatti, ha progressivamente perso i suoi negozi di dischi. L’ultimo punto di riferimento per gli appassionati di vinili, W-Dabliu, in via Mondovì, ha chiuso nel 2019, dopo 25 anni di attività. “Con la chiusura dei negozi di dischi Alessandria ha perso anche degli importanti luoghi di aggregazione – ha sottolineato Coluccio – La passione per i vinili è ancora viva, anzi in crescita, ma oggi la musica si compra soprattutto in rete. Ordini e ti arriva a casa. Magari paghi meno ma non hai chi ti consiglia, ti fa ascoltare i brani e che parla con te e ti arricchisce”. E proprio per ricreare quel senso di comunità che si viveva anche nei negozi di dischi è nato “Visioni”, lo spazio in via Trotti che è anche la “casa” del Circolo del Cinema e dove sabato Astengo Wanderlust e Duert Favata, dalle 17 alle 19, “faranno girare dischi” in occasione del “Record Store Day” per promuovere e valorizzare l’ascolto dei vinili ma, soprattutto, stimolare quella “condivisione” che c’era e si viveva nei negozi di dischi di Alessandria che oggi non ci sono più.

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