Autore Redazione
giovedì
4 Maggio 2023
11:09
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Cronaca - Alessandria

Un altro addio straziante: è morto Tommaso, 19 anni, “anima bella”

Un altro addio straziante: è morto Tommaso, 19 anni, “anima bella”

ALESSANDRIA – Non c’è tragedia più grande per un genitore che quella di dover dire addio al proprio figlio. La notizia che ha colpito questa mattina Alessandria è un altro durissimo colpo che deve fare i conti con la morte di Tommaso Re, 19 anni, dopo anni di battaglie.

Nel 2009 ricevette il rene dal padre, Pier Enrico, e sembrava una battaglia vinta, grazie alla tenacia proprio dei due genitori, in grado di sconfiggere tutte le difficoltà legate a quell’intervento e alle sue procedure. Tommaso però non interruppe mai cure e peripezie, senza comunque vacillare o perdere il desiderio di vivere. La mamma, Stefania Mariotti, appena un mese fa descriveva ammirata la forza di Tommy, autore di “qualcosa di immenso” e, nonostante il calvario, sempre “quasi sereno e capace di chiedere scusa perché, secondo il suo giudizio, ha disturbato nel pretendere, nel lamentarsi, nel piangere“. La scorsa notte Tommaso è andato via per sempre, lasciando un profondissimo dolore nella sua famiglia innanzitutto ma anche in quanti lo hanno conosciuto. Tommaso frequentava il Liceo Eco di Alessandria ed era ben voluto da tutti soprattutto per la sua delicatezza, il suo garbo e il suo entusiasmo.

Le parole del dirigente, Roberto Grenna, spiegano bene la grandezza di questo ragazzo, capace di vivere il suo percorso “come un leone“. “Tutte le volte che lo vedevo in corridoio e gli chiedevo, ‘come va Tommy’, lui mi rispondeva ‘va benissimo’. È stato un esempio da seguire per tutti noi, in primis noi adulti ormai incattiviti, abituati a lamentarci di tutto, soprattutto dell’inutile. Ha tracciato un solco e sta a noi seguirlo anche se sarà difficile“.

Intrise di dolore anche le parole dell’insegnante Rita Rossa che dipinge Tommaso come “un’anima bella e antica“. Anche nelle sue parole emerge la straordinaria capacità di “vivere con tenacia la vita, sempre con il sorriso, e con occhi meravigliosi e sorridenti. Era pieno di ironia, pronto di spirto, entusiasta e voleva partecipare alla vita scolastica così come a tutte le esperienze. Era stato anche alla Casa Alpina di Gressoney e mai aveva rinunciato anche alle escursioni, nemmeno alle più difficili perché andava incontro alla vita con meraviglia. Un privilegio averlo conosciuto”.

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